Pagina:Galileo - Opere Complete Tomo VI - Commercio Epistolare Tomo II.djvu/10

2 lettere di galileo

Nel rileggerlo mi sono incontrato in un errore di stampa tralasciato, che è alla faccia 228, versi 12 e 13, dove li numeri 72 e 100 devono correggersi in 12 e 36; ne mando all S.V. sei stampini da attaccarsi al luogo congruo nella tavola della correzioni, e la prego a farli pervenire in mano di quelli che avranno sinora avuto il libro; e in particolare ai PP. Gesuiti, acciocchè il P. Scheiner, che in questo luogo vi è censurato, non ai attaccasse a questa benchè minima scorrezione.

Vivo ansiosamente d'intender del nostro Mecenate1. essendosi quì sparsa non so che novità, sebben poi mitigata assai; non manchi in grazia di scrivermi subito. Io poi vo contiuamente intarsiando nuove cosette nel medesimo libro, secondo che sento esser promossi scrupoli e difficoltà, ed in particolare intendo i peripatetici strepitare, ed il Chiaramonti rispondere in sua difesa. Se ella ancora sente che qualche sfaccendato esamini e opponga, me ne dia conto.

Ho travagliato da due mesi in qua per gli occhi; ora comincio a poter leggere un poco, ed a riavermi di alcune alterazioni di stomaco sopraggiuntemi da sei giorni in qua. Faccia in mio nome i soliti officii caldissimamente; mi ami, e mi comandi. — Prosit nova dignitas2


  1. Il Ciampoli. Vedasi la nota seguente.
  2. Nota il Venturi: «Si vede, che la pensione conceduta dal Papa a Galileo non gli era pagata. In altra lettera successiva del 23 ottobre dello stesso anno, il Castelli annunzia, che Ciampoli è decisamente disgraziato: nel mese susseguente partì per recarsi al governo concedutogli di Montalto in speciem honori, ma realmente per allontanarlo de Roma».