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22 Dialogo Primo

accuratamente descriveremo la figura: però Intendiamo un poligono equilatero et equiangolo di quanti lati esser si voglia, descritto intorno à questo centro g, e sia per hora un Essagono abcdef, simile al quale, et ad esso concentrico, ne descriveremo un’altro minore, quale noteremo hiklmn, e del maggiore si prolunghi un lato ab indeterminatamente verso s, e del minore il rispondente lato hi sia verso la medesima parte similmente prodotto, segnando la linea ht parallela all’as, e per il centro passi l’altra, alle medesime equidistante gv. Fatto questo intendiamo il maggior poligono rivolgersi sopra la linea as portando seco l’altro poligono minore. È chiaro che stando fisso il punto b, termine del lato ab, mentre si comincia la revoluzione, l’angolo a si solleverà, e ’l punto c s’abbasserà descrivendo l’arco cq, si che il lato bc si adatti alla linea à se stesso eguale bq: mà in tal conversione l’angolo i del minor poligono si eleverà sopra la linea it per esser la ib obliqua sopra l’as: nè prima tornerà il punto i sù la parallela it, se non


quando