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capo quarto | 71 |
sarebbe molto grave a paragone dell’altro, cioè di privarci di moneta. In quel caso, tutta la moneta si ridurrebbe a moneta di rame, di «ferro giallo» e di «ferro bianco», perciocché questo suonerebbero allora i due pregiati nomi d’«oro» e d’«argento»; e quanto fastidio apporti l’aver solo moneta di rame e di ferro, si dirá altrove. Inoltre non si potrebbe all’oro ed all’argento, divenuti inutili, sostituire le altre cose, per le comoditá ch’elle non hanno in sé. Sicché anche per questa ragione, che mi pare validissima, l’Autore della natura non permetterá mai che il bell’ordine morale dell’universo, il quale tutto sulle monete, come sopra il suo asse, si mantiene e si rivolge, possa dall’alchimia esser guasto. Sé giova agli uomini andar piú dietro ad un’arte tanto ad essi perniziosa e fatale, se al suo scopo pervenisse. E qui io potrei dimostrare, se non fosse di lá dal mio istituto, che anche quella immortalitá e universale medicina, che ci si promette, non saria per essere meno perniziosa e lagrimevole a tutti, di quel ch’ella sembri agli sciocchi vantaggiosa: perché tutto quel che conturba l’ordine infinitamente bello dell’universo e stolidamente promette riparo a quegli accidenti, che la nostra ignoranza chiama «disordini», è e sará sempre contrario alla veritá, impossibile ad avvenire, ingiurioso alla provvidenza, e, quando pure avvenisse, saria calamitoso al genere umano.
Vedesi per lo soprascritto discorso quanto necessario sia che le monete reali misurinsi col peso e siano fatte di materia tale, che dalla frode e dal consumo restino, il piú che si può, sicure; e che a ciò fare, niente altro che l’oro e l’argento siano disposti, mi pare anche dimostrato: onde resta concluso quanto necessari ed indispensabili siano l’oro e l’argento a’ bisogni della moneta reale. Resterebbe che io dicessi di que’ della moneta ideale, misuratrice de’ prezzi: della quale però, siccome il solo nome e numero basta a costituirla, cosí non parrá a molti ch’ella abbia necessaria connessione co’ metalli. Ma da cosí credere si rimarrá chi riflette che non si può in un paese introdurre moneta ideale, se non per mezzo della reale, e, ovunque la moneta immaginaria usasi per contare, egli è da