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52 | libro primo |
i principi da me nel capo antecedente esposti, bisogna restar persuaso che quattro volte piú dipende il valor dell’argento dal suo esser utile come metallo che dall’esser utile come moneta: altrimente o le miniere piú non si scaverebbero, dopo che uno Stato è ripieno di moneta, che basti al suo commercio; o il prezzo della moneta anderebbe con gran velocitá alterandosi. Perché, non potendosi negare che in un mezzo secolo di cinque milioni almeno siasi la massa del nostro argento accresciuta, pure si vede per esperienza che il suo valore non è scemato per metá, ma assai meno; onde bisogna dire che il lusso lo ha divorato ed ingoiato, e se n’è cosí mantenuto il prezzo a dispetto della continuata intromessione.
Che se il metallo usato, ma non consumato, è molto piú che la moneta, il distruggimento, che del metallo non coniato si fa, a paragone dello struggimento della moneta, è incomparabilmente maggiore. Dal che con nuovo e piú forte argomento si convince chi dubitasse ancora che l’oro e l’argento hanno valuta piú per l’uso che prestano come metalli di lusso che come moneta. E, venendo a discorrer di questo piú a minuto, dico che per osservazione ci è noto che in cinquantanni i carlini nostri si sono consumati del nove per cento; i dodici e tredici grana d’un sette; l’altre monete piú grosse, quale del quattro, quale del due e quale dell’uno. Laonde, prendendo un termine mezzo, io dico che la massa tutta della moneta d’argento siasi del quattro per cento consumata; il che è piuttosto piú che meno del vero. Dunque, di cinque milioni di moneta, se ne son distrutti duecentomila ducati. Rivolgiamo ora agli utensili. Egli è certo che, siccome la moneta si custodisce il meglio che si può, acciocché non si logori, cosí degli utensili i piú si consumano alla peggio. I tondini, le posate, le coppe e gli altri vasi da tavola, i manichi di bastoni e di spade, le fibbie, i bottoni, le tabacchiere, col lavarsi, col nettarsi, collo stropiccio e coll’uso continuo delle mani, incomparabilmente piú della moneta si distruggono. Ma, quando anche non piú del quattro per cento in questo mezzo secolo si fossero consumati, pure questa valuta è di ottocentomila ducati. Ma, per quello