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appendice 357


fecero con piacere fin dalla giovanezza perpetuo soggiorno, il virtuoso spettacolo d’una lunga e costante amicizia, che non fu interrotta se non dalla malattia che precorse alla morte dell’Intieri, che, quasi nonagenario, fu il primo a mancare. Lontani dall’ambizione e dalla gloria di qualunque genere, furono uomini di somma dottrina, senza pubblicar alcun libro; di sommi talenti, senz’accettar alcuna carica; di sommo utile a questa quasi loro patria, senza avervi avuta alcuna potestá. Tanto può il solo esempio dell’onestá; tanto può in un popolo il solo insegnamento a voce delle anime libere, sapienti e coraggiose.

Quest’opera (che oggi noi, a richiesta di molti, ristampiamo, essendone divenuta rarissima la prima edizione) avrebbe potuto dall’autore esser ampliata, e piú diffusamente discorso di alcune delle materie in essa contenute; sebbene niente abbia egli, a suo intendere, di che mutarvi rispetto ai sentimenti ed alle opinioni che allora abbracciò e che sono in lui restate le medesime. Ma egli ha creduto che, siccome il maggior merito dell’opera era l’essere stata una delle prime e piú antiche in sí fatta materia di moneta trattata politicamente e l’esser stata parto dell’ingegno d’un giovane di ventun anni, cosí non ha voluto quasi in niente mutarla né ritoccarla, acciocché conservasse almeno questi due pregi, qualunque siensi, che ha. Solo si è egli avvertito che alcune frasi della medesima hanno allusione a cose allora notissime, delle quali oggi è oscurata assai e forse in tutto perduta la ricordanza; cosicché allora facilissime ad intendersene l’allusione, oggi non sono piú tali. Ha dunque creduto necessario richiamare alla memoria degli uomini lo stato delle cose e delle opinioni di allora; il che ha egli fatto in alcune brevi note aggiunte dietro all’opera e che si riferiscono a que’ luoghi che gli son paruti aver bisogno di questo quasi storico rischiaramento. Di queste sole note viene adunque arricchita la presente edizione e non d’altro, potendosi ben dir niente ciocché si è voluto nel testo mutare.

E, per dare a’ lettori una qualche idea della necessitá di tali rischiarazioni, diremo che, alcuni anni innanzi alla pubblicazione di quest’opera, erasi nel 1743 (anno memorabile per la pestilenza di Messina) dato in luce da Carlantonio Broggia un libro che ha per titolo: Trattato de’ tributi, delle monete e del governo politico della Sanitá. Fu il Broggia uomo d’ingegno. Avea nella sua gioventú con dimestichezza lungamente vivuto con Bartolommeo Intieri e col marchese Rinuccini, da’ quali eragli stato ispirato il