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298 libro quinto


repubbliche si leggono frequenti esempi de’ cittadini, che a gara hanno recate le proprie sostanze a riempiere il tesoro pubblico. Oggi, che la patria e la libertá non sono piú come divinitá idolatrate dagli uomini, ammaestrati a conoscere d’esser altrove la vera patria e l’eterna libertá, non si vedono frequentemente somiglianti esempi. Perciò ne’ bisogni si prendono danari in prestanza, e poi o si restituiscono o se ne paga l’interesse. Ma, siccome l’uno e l’altro si fa mediante un nuovo dazio, è chiaro che il giro ritorna onde cominciò, e si rivolge in se medesimo; e perciò l’imprestito, renduto con nuovo danaro riscosso da chi prestò, non è diverso dal non renduto. È vero che il dazio non si pone direttamente su que’ soli che prestarono; ma è vero ancora esser l’unione della societá in una cittadinanza tale, che, ovunque il peso si ponga, o aggrava ogni parte o distacca e tira giú quella ove è stato appiccato, quando non è tanto tenacemente unita al tutto, sicché possa sostenerlo. Appunto come l’uomo del pari è impedito a saltare per un peso, o ch’ei l’abbia a’ piedi, o che l’abbia sulla testa o sulle braccia, e, se gli è legato alle vesti, o queste si strappano, o ne resta aggravata tutta la persona.

Sicché le vere utilitá de’ debiti pubblici sono:

I. Che della gran somma, raccolta tutta in un tempo, il peso si divide sopra molti anni, ne’ quali forse si potrá goder pace e tranquillitá.

II. Sono utili al traffico ed a’ contratti, ne’ quali è sempre desiderabile l’assicurazione sopra partite d’arrendamenti, piú sicure assai e di rendita piú certa de’ terreni.

III. Le chiese, gli ospedali, i monti e tanti altri luoghi pii dovrebbono esser ricchi solo di simili rendite, come quelle che non richiedono le cure e i pensieri del padrone affezionato e vegliante, sono sicure dalla cattiva amministrazione e non esposte a vicende di fertilitá e di sciagure. E, siccome le istituzioni pie sono rivolte all’utile pubblico, cosí sarebbe cosa giustissima se co’ dazi fossero sostenute.

Ma i danni de’ debiti pubblici, se non superano, eguagliano certamente i vantaggi.