Pagina:Galiani, Ferdinando – Della moneta, 1915 – BEIC 1825718.djvu/256

250 libro quarto


pubblico bene si dicono applicati, il quale, invece di consigliare un guadagno cosí piccolo come è la zecca, n’abbia mostrato uno cosí grande quale è il sopraddetto, ed altri di lui non minori, che vi sarebbero in gran copia da poter additare. Felici gli uomini, s’e’ conoscessero essere stati tutti dalla natura creati agricoltori, ed essere stata ogni loro ricchezza e comoditá sotto le zolle della terra appiattata! ché non cercherebbero, con metalli, con voci, con carte e con altri ordigni misteriosi, dar corpo reale a quel niente, che non gli può saziare.

L’altra creduta utilitá della zecca è l’abbondanza della moneta, che da essa si aspetta e si spera. Un tale inganno non si può meglio dileguare che con mostrarne il ridicolo col racconto d’una novella.

Un uomo, una volta, vedendosi poverissimo, né piacendogli accagionarne i vizi e la dappocagine sua, credette esserne la colpa l’abitar egli cosí discosto dalla zecca, che non vi era passato mai per vicino. Quindi, repentinamente mutata abitazione, s’appigionò una stanzino pochi passi lontana dal luogo ove era il gran torchio; e volentieri tollerò tutto il dì la molesta scossa e lo strepito de’ colpi di quello, sperando che al far della notte, scolando la moneta, ne venisse il suo pavimento inondato. Ma, avendo la notte inutilmente vegliato in aspettare quel che gli avea apportato tanto fastidio il dì a sentir coniare, cruccioso si levò, e, andato a vedere come la moneta non era piú nella stanza del torchio, seco stesso ammirato, non intendeva come potesse avvenire che la moneta, uscendo di quel luogo e spandendosi fra ’l popolo, sfuggisse la sua casa, che pur era cosí dappresso al fonte, e poi con tanto émpito andasse ad allagare le case de’ ricchi mercanti: del che piangendo e bestemmiando, la sua rea sorte malediceva. Un vecchio uomo, che gli era daccosto, a pietá mossosi e udita la cagione de’ suoi lamenti, persuaselo alla fine essere la moneta, che si zecca, diffusa nel popolo, non versandola e rotolandola nelle strade e nelle piazze, ma per assai diversi canali; de’ quali siccome molti imboccano a’ mercanti, molti a’ ministri del sovrano e molti ad altra gente, cosí sono costoro variamente arricchiti. Allora quel disgraziato, accorto