e l’inimico suo. Ma neanche è da maledirsi tanto come si fa; poiché può ridursi ad esser tale, che non sia molto nocivo, facendo consumar dal lusso le industrie de’ concittadini, non quelle degli stranieri. Evitato questo male, gli altri tutti, che si declamano tanto, non sono tali. Se dal lusso le famiglie nobili s’impoveriscono e s’estinguono, le popolari si moltiplicano e si sollevano. Una sola differenza v’è: che le antiche famiglie, essendo sorte in tempi feroci, non hanno altra origine che fra l’armi, né altre ricchezze di quelle che la rapacitá, le guerre, e le discordie dettero loro. Le nuove coll’industria, in seno alla pace, ne’ secoli di lusso, si sono ingrandite. Delle quali maniere di crescere, quale sia migliore, è facile a definire. Ma, essendo a’ poeti ed agli oratori piaciuto render gloriosa la militare barbarie, chiamandola «virtú», e dichiarare ignobile l’industria mercantile, gli uomini prezzano piú quella via d’arricchire che questa: di che non mi meraviglio. Mi meraviglio bene che molti maestri del costume, non avvertendo che si lasciano dall’error comune trasportare, gridino sí forte contro al lusso, prendendo tanta cura della conservazione di quelle famiglie, che spesso ad altro non servono che come monumenti illustri della infelicitá de’ secoli passati. Il principe, essendo padre comune, non ha da nutrir simiglianti riguardi; e, fuorché a far che le ricchezze dentro allo Stato restino e pacificamente da uno ad un altro trapassino, di piú non dee curare. È certo che oggi, che il mondo è pieno d’abitatori, uno non può arricchire senza che altri impoverisca; e chi potesse quasi dal cielo sopra tutta la terra guardare, scoprirebbe quel cinese o giapponese, sopra di cui si sará un europeo arricchito. E questa varietá è tra l’arricchir coll’armi o coll’industria: che l’armi spogliano que’ popoli convicini, che poi sudditi ed amici ci saranno. Il commercio succhia il sangue anche a’ piú lontani, meno gloriosamente si, ma con piú comoditá. Avvertano perciò i principi a non lasciar predare i loro sudditi dal lusso delle merci straniere; anzi che, per quanto si può, sui popoli sontuosi ed infingardi o, per meglio dire, mal governati s’arricchiscano, e poi ad altro non si pensi: ché l’industrioso, per