da lui. Intanto, perché un errore preso da’ poeti è sempre contagioso, da tutti è oggi la favola di Mida narrata ed applaudita.
Sarebbe però tal cosa condonabile, se non si vedessero questi
stessi uomini esultare quando conoscono entrare la moneta in
un paese, rattristarsi quando esce, non ricordevoli più di quanto
l’han disprezzata. Sarà perciò utile ch’io dimostri qui essere
la conservazione della società l’unico bene; doversi procacciare
e custodire una competente quantità di moneta, perché al bene
della società conferisce: ma l’accrescerla sempre, esser dannoso; anzi doversi pazientemente lasciare uscire, quando è per
salute o per comodo de’ possessori suoi. Infine convenire al
principe l’amare non la molta moneta, ma il suo moto veloce,
regolato e ben distribuito.