Pagina:Galiani, Ferdinando – Della moneta, 1915 – BEIC 1825718.djvu/204

198 libro terzo


ha da aver piú forza della virtú), questa opposizione, io dico, è la maggiore. Cosí fusse ella vera tanto, come ella è grande. Ma, se noi riguarderemo bene le sue ingiustizie (ché certamente alcune troveremo esserne in esso), conosceremo che non bastano a far che mai non si possa fare.

Le ingiustizie sono:

I. che aggrava i sudditi e nuoce loro molto, non pagandosi il convenuto;

II. che diminuisce i soldi;

III. che toglie ad uno ed accresce ad un altro, senza merito di questi, senza colpa di quegli;

IV. che macchia il piú prezioso tesoro del principe, la fede, la quale, se non è reciproca, non dura. Esaminiamole una per una, cominciando dalla prima.

È falsa locuzione ed indegna di qualunque è nato, non dico suddito, ma uomo, il chiamare assolutamente ingiusti gli aggravi e le diminuzioni delle rendite private, che altro non sono che i dazi ed i tributi. Se noi non siamo simili in tutto agl’irocchesi dell’America ed agli ottentotti dell’Africa, a questi aggravi appunto ne siamo debitori. Similmente uno Stato non si salva dalle calamitá, se non col nuocersi a molti uomini, i quali, avendo goduto dell’infinito benefizio della societá umana, è giusto che si sagrifichino per lei. A dir dunque che l’alzamento è un dazio, non si dice cosa nuova; a dire che perciò è ingiusto, non si dice cosa savia; a dire che non s’ha da fare senza bisogno, non si dice niente di raro e stupendo; e sotto un governo giusto, come siamo noi ora, dire che l’alzamento non è opportuno, è fatica tanto perduta quanto il dimostrare che non è tempo di diroccare chiese, di devastar campagne, di uccidere innocenti, di prender danaro da’ banchi. Fa ingiuria alla virtú del principe la supposizione sola di ciò. Ma, se ne’ rischi di grave e giusta guerra si volesse dissuadere il governo dal fare un accampamento in terreni culti, una torre in un sito eminente, ove la divozione avea innalzata una chiesa che conviene atterrare, esporvi i piú fedeli sudditi a’ perigli con argento preso da’ banchi o dalle sacre suppellettili, sarebbe impresa giudiziosa? Come è inutile l’una, cosí l’altra è biasimevole.