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capo secondo 181


ché non saranno osservate. Contro i pochi s’usa bene la forza: i molti s’hanno a far guidare dall’utile e danno loro medesimo. Infine l’alzamento d’una parte di monete induce varietá di due prezzi: l’uno naturale, l’altro no, ed amendue comandati dalla legge. L’alzamento generale induce, sì, disparitá tra i prezzi antichi delle merci e quello della moneta; ma di questi l’uno è fermo per legge, l’altro no. Perciò, col cambiamento di prezzi fatto dal comune, si medica da se stesso un alzamento; la sproporzione, se la legge non la muta, non si può medicare da veruno.

Per tutte le sopraddette ragioni è meno danno l’alzamento generale che il particolare; onde è che si può dar per rimedio, lá dove è sproporzione di monete, o di prender la cattiva e rinforzarla, o di peggiorar la restante buona. Con l’uno o con l’altro si consiegue lo stesso effetto; sebbene quello sia consiglio piú generoso, questo scandalezzi la moltitudine.

E, per dire de’ rimedi piú in particolare, è strano il riguardare che di tanti, che biasimano il mutar prezzo alle monete, non ve n’è stato uno, che, dopo averlo biasimato, dicesse come s’ha da correggere, quando sia fatto; quasi la loro proibizione bastasse ad assicurarci e dagli accidenti calamitosi e da’ cattivi governi e dagli errori, compagni all’umanitá. E pure egli era importante, piú che il discorrere sopra le cause e gli effetti de’ mali. Perciò io, non volendo trapassarlo, dirò che la sproporzione tra monete d’uno stesso metallo s’ha da togliere subito ed eguagliarle. Né si può indebolire la parte buona; perché, a ritirarla, rifonderla e tornarla a dare, ci corre piú tempo che non bisogna. Quando è tra metallo e metallo, si tolga ogni coazione di legge e si lasci operare alla natura, inchinata sempre a mettersi a livello; e quel segno ove ella si posa, se cosí piace, s’autorizzi con legge. Se si ha vergogna di far ciò, almeno si esamini qual é la proporzione ne’ principati ben governati e s’imiti la loro: ma questo consiglio è men sicuro del primo. Ciò procede egualmente, o che la legge abbia fallata la natura, o che questa si sia scostata dall’antica legge; e bisogna sempre aver a mente che della stessa maniera appunto si medica una