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174 libro terzo


sempre che tra loro v’è equilibrio di forze. Se la buona è assai piú numerosa, l’altra perde alquanto del suo corso, venendo presa con rincrescimento e, per lo piú, ricusata. Se la buona è assai poca, o va via o resta appiattata presso chiunque ne ha. Sono questi tutti tre mali grandi, e che o perturbano i commerci o dissanguano lo Stato. S’hanno da curare cosi. Il primo, che è il maggiore, con non lasciare incontrare una quantitá grande di buona moneta con quasi altrettanta cattiva. Il secondo non si può giá medicare con dar corso alla cattiva per vigore di legge, poiché si dá animo a guastar la buona o peggiorare la guasta; ma bisogna ritirar subito questa e sostituirvi nuova, che sia buona. Il terzo, con far intendere che la buona, che è in si poca quantitá, diverrá presto numerosa e comunale. Così ne scemerá l’amore e la stima, e chi spererá poterne, sempre che voglia, ammassare ogni gran somma, non curerá serbarne neppur una.

Posti questi principi, resta a dire de’ vari modi da fare la permutazione delle monete. Operazione difficile, delicata e simile assai alla mutazione di tutto il sangue d’un corpo, la quale i fisici non hanno potuto finora felicemente eseguire. Prima di farla, è utile sapere quanta ne sia la spesa; né per la sua grandezza conviene sgomentarsi, essendo ella sempre incomparabilmente minore del danno d’aver le monete ritagliate. La spesa importa tutta quella quantitá di metallo che è tagliato, tutto quello che l’uso ha consumato, e dippiú la fattura: le quali cose tutte, prese insieme, rarissime volte superano la ottava, e al piú la sesta parte del peso totale. Ciò conosciuto, si venga a considerare le forze dello Stato, le quali o sono grandi e vegete o infievolite. Nel primo caso, il consiglio migliore è coniare una quantitá di moneta d’argento, che uguagli almeno due terzi dell’antica, con prendere il metallo da tutt’altra parte che dalle vecchie monete, seppure queste non ristagnassero neghittose ne’ banchi o negli scrigni de’ ricchi uomini privati; poi distribuirla ne’ vari luoghi e farla in un istante cambiare con l’antica; a cui conviene nel tempo stesso negare ogni corso, sicché nemmeno a peso, senza scambievole consentimento, si