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capo secondo 171


secoli, avendo oggi scoperto l’interiore metallo, sono, invece di perdere stima, divenute più preziose per lo certo carattere d’antichitá che hanno nella loro falsificazione, e sono dette «foderate». A tanto male, che, dalla quantitá di monete foderate che si scavano, si crede essere stato grandissimo, rimediarono gli antichi con batterne d’un conio meno rilevato; e questa nuova maniera, sebbene distrusse l’antica bellezza de’ conii, pure da tutti i popoli è stata costantemente seguita, perché al vero utile dee cedere ogni bellezza d’ornamento. Così siamo noi posti in sicuro da simil frode.

Per contrario non è meno dannosa invenzione quella d’una pasta, che, applicata sull’argento, ne stacca quasi una foglia, senza punto guastare le piú minute sculture. Con tal arte si può da un ducato d’argento portar via benissimo la decima parte del metallo. Ma questo è piú da temersi ne’ vasellami e ne’ grossi pezzi d’argento che nelle monete, nelle quali il sensibile alleggerimento scopre la frode.

Da tutto il giá detto viene che la frode piú ordinaria nelle monete è stata il tosamento degli orli, perché anche l’imitazione e la falsificazione loro si vede essere piú difficile e meno lucrosa.

Al tosamento soggiace piú d’ogni altra la moneta d’argento, poi quella di rame, ed in ultimo quella d’oro. Del che è chiara la cagione. Sul rame v’è poco guadagno; sull’oro, perché si suol pesare, non ve n’è nulla; e, quando non si pesassero le monete d’oro, pure pochi sono che s’arrischino tosarle, mentre si corre pericolo che, non essendo accettate, resti inutile in mano una cosa molto preziosa e cara. Delle monete d’argento soggiacciono al tosamento piú le piccole che le grandi, perché, dove v’è minor perdita, gli uomini usano maggiore incuria: onde si teme meno di dover esser ricusata una moneta piccola che una grossa.

Ma a questo male e a quello della falsificazione ancora, a cui tante e tante leggi e prammatiche non dettero giusto e forte riparo, lo ha dato la macchina del torchio, con cui oggi si battono le monete: conoscendosi, con nuovo esempio, sempre