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capo primo 159


II. perché non può dar fuori la zecca moneta nuova senza darle prezzo, e questo non può averlo regolato la moltitudine sopra monete ch’ella non ha neppur viste;

III. perché è necessaria una dichiarazione legale per que’ contratti, in cui non fosse spiegata e convenuta;

IV. perché a’ giovani, alle vedove, a’ pupilli, per non esser preda degli accorti, potria servire almeno di lume e di regola.

Queste ragioni, sebbene non dimostrino in tutto la necessitá, mostrano la utilitá; né l’esempio de’ cinesi e di altre nazioni, che sono ripiene ancora d’ordini di governo imperfetti ed incommodi, distrugge ciò ch’io dico.

Ma, per contrario, a voler dare una proporzione fissa e forzosa, è da temer molto che, se questa si sbaglia, non rovini lo Stato. La sproporzione è l’unico male grande e d’effetto subitaneo, che ha la moneta. Il ritrattarsi e l’emendarsi da quel che hanno le supreme potestá stabilito è cosa rara e lenta, e o non si fa o giunge inopportuna. Dunque il miglior ordine è il terzo, quanto è a dire il dare una proporzione fissa, ma non forzosa, quasi in quel modo istesso che è la «voce», o, per pigliare un esempio piú somigliante, che è il frutto degl’interessi, il quale è stabilito in sul quattro per cento, ma non si vieta ch’esso si faccia, per convenzione, o maggiore o minore.

Questo dar prezzo di «voce» (siami lecito usar questa espressione) alle monete tutte, anche proprie, evita tutti i pericoli. La «voce» non sarebbe altro che quel prezzo, con cui imprima esce la moneta dalla zecca: dopo la quale uscita, non si avrebbe a costringere alcuno a stare a quell’istesso prezzo, ma si dovrebbe trattar come mercanzia. E, quando egli avvenisse che il consenso comune si difformasse dal prezzo della zecca, dovrebbe questo uniformarsi a quello della moltitudine, la quale, quando è lasciata in libertá, siegue sempre il vero; e si sarebbe a tempo di farlo, giacché la moneta non sarebbe uscita punto dallo Stato.

Né è da temere che il popolo mettesse ingiusto il prezzo; mentre, dovunque non può essere monipolio, vi sará sempre giustizia ed egualitá. E, poiché la sola zecca è quella che dá