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capo primo | 157 |
la legge prescriverci quel che ci abbia da piacere o bisognare, né muoverci appetito d’acquistare o svogliatezza di possedere: e perciò quel consenso, ch’è padre de’ prezzi, essendo creato dalla natura, non l’ha da turbare la legge. Sono necessarie le leggi in questi contratti solo per rendere vero il consenso, allontanando le frodi e gl’inganni, i quali, falsando le idee, rendono falsa la stima ed il consenso.
E, se noi considereremo i nostri costumi, troveremo che sopra tre capi ne’ contratti di compra e vendita abbiamo fatte leggi: sulla bontá, sulle misure e sul prezzo delle mercanzie; con questa diversitá: che sui due primi le leggi sono universali ad ogni genere vendibile, le esperimentiamo utili e non ce ne siamo mai trovati male: delle leggi sul prezzo, non cosi. Tanto è vero quel ch’io ho di sopra detto. E, se piú particolarmente esamineremo quali statuti abbiam fatti intorno a’ prezzi, troveremo quali sieno i buoni e quali no. Moltissimi generi, anche de’ piú necessari, non hanno fra noi regolamento di prezzo, come sono i frutti freschi e secchi, l’erbe, le pelli e le suola, i carboni, le legna, le tele, l’uova ed infiniti altri. Né da questa mancanza nasce vacillamento di prezzi o monipolio o aggravio; anzi, sebbene essi sieno talora generi non patrii e soggetti a grandi vicissitudini, si osserva che, mentre i paesi convicini con infinite regole ne penuriano, noi senza tante regole ne abbiamo competente provvisione. Alcune altre merci poi, forse perché si credono piú utili, hanno un prezzo fisso, che, con voce normanna, è detto «assisa». Le utilitá di questa sono: I. d’appagare le stolide menti della vilissima plebe, che con l’assisa per lo piú nuoce a se medesima, come quella che è la venditrice delle basse merci, che sono sottoposte all’assisa; II. di dar sostentamento a molti inferiori ufiziali, i quali, lasciando violare quest’assisa, fanno sí che i generi prendono un prezzo un poco piú alto, ma tanto costante e giusto, che niuno è che, per aver roba buona, non si contenti, tacendo, sottoporvisi. Onde si vede che quest’assisa non è di giovamento alcuno alla societá, tolti certi generi vilissimi, consegrati al vitto della gente piú meschina, che meritano esser tenuti a basso prezzo. E certamente,