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10 libro primo


d’America; o di sale, come è nell’Abissinia; o di chiocciole marine. Le quali cose se moneta siano o no, quando sulle parole si fusse qui per disputare, molto si potrebbe argomentando dire; ma di nomi saria la disputa e non di cose. Dell’oro e dell’argento adunque, degli altri metalli meno curando, saremo a dire, e prima della loro invenzione ed antico uso.

Molte maniere hanno i filosofi immaginate, colle quali poterono i primi uomini pervenire alla cognizione de’ metalli. Delle quali a me pare la piú verisimile questa. Io penso che i primi metalli ad esser conosciuti debbono senza dubbio essere stati il ferro e il rame; perché, essendo questi in ampie vene non molto profonde e ascose raccolti, e spesso in grandi masse di metallo quasi puro, poté l’ammirazione, che dell’esperienza e dell’indagamento curioso è madre, portar gli uomini della prima etá ad appressare al fuoco questi corpi, dalle pietre e dalle terre nell’aspetto diversi, e, nel vedergli correr fusi e liquefatti sul suolo, fu la loro natura conosciuta. Poté dunque la curiositá, che tanto è maggiore quanto sono piú grandi i bisogni e piú ignota la proprietá de’ corpi, condurre gli uomini a questa cognizione. Poté anche farlo il caso, a cui ogni scoperta delle cose grandi per ordinario è dovuta; poiché gli uomini, non distinguendo le masse de’ metalli dalle ordinarie pietre, avendogli forse accostati al fuoco per restringere e sostenere le legna, gli avranno veduti con maraviglia liquefare. O finalmente dall’eruzioni de’ vulcani, che menano talora lave miste di liquefatti metalli, avranno gli uomini appresa l’arte di fondergli e lavorargli. E quindi forse egli è che i popoli, di cui la favola antichissima e la storia parlano come di lavoratori di metalli, altri non sono che gli abitanti de’ paesi in cui arsero anticamente fuochi naturali e vulcani. Ma l’oro e l’argento, che in insensibili fila sono in mezzo a durissime pietre sparsi e nascosti, o che fra l’arena in minutissime pagliuole sono misti, non poteano dare a conoscere che potessero al fuoco liquefarsi e unirsi e che fossero malleabili, se colla scoperta di altri metalli non avessero giá gli uomini saputa la singolar qualitá di questa classe di corpi. Perciò io porto opinione che nelle arene de’ fiumi, de’ quali