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capo quarto 125


disegualmente ricco. Inoltre non la sola quantitá delle cose desiderate, ma la varia qualitá loro con ragione composta è misura delle ricchezze, e chi ha le cose piú utili, è piú ricco di chi possiede le meno utili. Or nella serie delle cose utili le prime sono gli elementi; indi è l’uomo, che di tutte le cose è la piú utile all’altro uomo; poi sono i generi atti al vitto, indi al vestito, appresso all’abitazione, e in ultimo alle comoditá meno grandi ed all’appagamento de’ piaceri secondari dell’uomo. In questa classe sono i metalli, non discosti dalle gemme: sono dunque utili anche essi, ma meno dell’uomo. Dunque, se Ciro, se Roma, se Alessandro aveano piú uomini, o, per meglio dire, migliori che Creso e Perseo e Dario, erano piú ricchi assai; e non fu fortuna il vincere, o cosa strana se il piú forte restò superiore. È errore chiamar piú forte chi ha piú denaro. Non ebbero adunque costante fortuna i romani, ma costante superioritá di potere. «Caso» e «fortuna» sono voci nate dall’ignoranza nostra, e nella natura non sono. Diciamo noi meschini «caso» quell’ordine di leggi, che non sappiamo sviluppare, ed ella è voce relativa al diverso intendimento nostro; onde il savio è sempre dallo sciocco chiamato «fortunato». Né credo io perciò che vi sia voce di questa piú vergognosa per noi e piú ingiuriosa alla provvidenza, che ci governa.

Non è vero adunque che l’oro e l’argento sieno inutili affatto, ma non sono nemmeno degni d’esser dichiarati sovrani del tutto ed arbitri della felicitá; come l’olio e il vino, sebbene non inutili, non sono mai cosí chiamati. I metalli sono merci di lusso: il lusso nasce in quello stato prospero, in cui i primi bisogni sono agevolmente soddisfatti; e, quando le calamitá tornano, il lusso muore. Or, se la ricchezza non è per altro prezzabile se non come ricovero delle sventure, come mai si potrá dir ricchezza quella che lo è solo nelle felicitá, inutilissima poi nella miseria? Qual fondamento si potrá fare in lei?

E pure molte nazioni ve lo fanno. I portoghesi godono vedere le sagrestie delle loro chiese fatte quasi magazzini d’argento, e in questo argento riguardano un rimedio ad ogni bisogno. Se lo avranno (il che prego il cielo che mai non sia),