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ed i 30 non sarebbe superiore che di un quinto, come di un quinto sarebbe quella tra i mesi 30 ed i 42, come riscontrasi dall’ispezione della seconda colonna radice secca. E sebbene col maggior tempo di vegetazione diminuisca la proporzione dell’alburno, ed aumenti quella della parte legnosa, pure noi sappiamo che il legnoso quanto più è vecchio, contiene bensì la materia colorante più pura, ma che il suo maggior peso è dovuto specialmente all’indurimento delle sue fibre per la minor quantità d’acqua contenuta e per l’aumento invece delle sostanze inorganiche. Or bene, quest’aumento d’un quinto per ogni anno di più dopo i 18 mesi, e relativa maggior quantità e purezza della materia colorante, compensano esse costantemente l’interesse del capital fondiario? Almeno per l’Europa, e soprattutto nei climi temperati, sembra di no; e la maggior parte dei coltivatori preferisce d’estirpare la radice di 18 mesi, anche per ovviare alla facile comparsa d’un fungo (rizoctono) che cagiona la morte delle radici, limitandosi ad aspettare ai 30 mesi quando il suo prezzo sia inferiore dell’ordinario.

L’estrazione della radice si fa a braccio colla zappa o colla vanga, praticando da un lato della piantagione un solco profondo da 0m,40 sino ad un metro, secondo la profondità cui siano giunte le radici: ordinariamente basta un solco di 0m,75. Perciò importa cogliere un momento in cui la terra non sia indurita per la poca umidità, onde l’operazione riesca più spedita e meno costosa. Nei paesi caldi, alla fine di ciascun giorno si raccolgono le radici e si trasportano sull’aja ad essiccare; nei climi temperati o meno, si aspetta più tardi nell’autunno perchè il sole non ha abbastanza forza per essiccare le radici, le quali invece vengono disposte in locali riscaldati dalle stufe. Ciononpertanto in tali condizioni la robbia ha maggior tempo per vegetare, e la terra riesce sempre più facile a scavarsi profondamente, essendo rammollita dalle piogge autunnali.

L’estrazione delle radici per mezzo dell’aratro non si eseguisce che allorquando il lavoro non debba essere profondo più di 0m,45, poichè importa che l’aratro arrivi a questa profondità in una sol volta, il che avviene frequentemente; ed in tal caso la spesa riesce assai minore. Colla zappa o colla vanga adunque, coi quali istrumenti approfondasi ripetutamente nel terreno, si farà l’estrazione delle radici soltanto nel caso che queste si approfondino più di 0m,45, o che il terreno dove