Pagina:Gaetano Cantoni - Trattato completo di agricoltura, 1855.djvu/77

72 del ricino.


Taluno semina la camellina in autunno, per farne più presto il raccolto nell’estate seguente, e disporre quindi il terreno ad un secondo prodotto di maggior importanza che non sia il miglio o la fraina; ma bene spesso un inverno rigido la fa perire senza frutto. Altri all’incontro la semina in primavera fra i legumi, ma in tal caso il prodotto è sempre scarso. In ogni modo la camellina è una pianta che non merita d’essere ammessa nella coltivazione in grande, e che solo torna utile in piccolo pel contadino che converte l’olio per l’uso della propria famiglia, e gli steli pel bosco de’ bigatti.

del ricino.

§ 817. Il ricino è una pianta che dall’America del sud e dell’Africa fu portata da 50 anni circa nella Spagna, poi in Italia e nel mezzodì della Francia. Le varietà di questo genere di pianta sono molte, ma in Europa non si coltiva che il ricino comune (ricinus communis), essendo quello che fornisce una maggior quantità di olio, assai adoperato nella medicina come purgativo.

Nel nostro clima però la coltivazione del ricino riesce poco profittevole, poichè non può portare a maturanza un tal numero di semi che fornisca tant’olio da compensare le spese.

Il ricino vuole un terreno sciolto, ricco d’alcali, ben lavorato e concimato abbondantemente. Si semina quando la temperatura media in primavera sia giunta a +12,5, all’epoca del melgone, e quando il timore delle brine sia cessato, chè altrimenti la pianta germogliata perirebbe. Si pongono due o tre grani in ogni buco, fatto col foraterra, o meglio colla zappa, nel terreno già previamente lavorato e concimato, alla profondità di circa 0m,08, ed alla distanza di 0m,80 circa per ogni parte. Nate le piante, non se ne lascia che una sola per ceppo, sempre la meglio vegnente; si zappa di frequente per tener mondo il terreno dalle cattive erbe, e per mantenerlo soffice, e meglio capace di ricevere il calor solare, senza perdere affatto l’umidità; se l’estate corre troppo asciutto, si dovrebbe irrigare.

Nei paesi caldi meglio riesce seminato in autunno, poichè più presto comincia a portar semi nell’estate seguente; e nei temperati si potrebbe seminare nel verno sopra letti caldi, come si fa pel tabacco, trapiantando in primavera, quando non sono più a temersi le brine.