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48 della canapa.


Della massima importanza invece è la qualità del terreno. Un terreno fresco, ma non umido, profondo ma soffice, non argilloso ma piuttosto calcare sono una condizione indispensabile al buon successo della canapa. Egli è perciò che i terreni sciolti calcari posti al piede dei monti o dei colli sono atti ad una tale coltivazione, mentre in altri terreni, che sarebbero eccellenti pei cereali, la canapa non fa riuscita, perchè troppo umidi o duri se sono per avventura argillosi; come non ama i terreni sciolti quando siano umidi e poco profondi. La canapa vuol crescere in fretta senza impedimenti; anche l’ombra d’altre piante gli porta danno.

Ma non è tutto ancora il terreno, vuolsi il concime, e questo deve essere assai scomposto, cioè di una pronta attività, e che produca due effetti, fornisca cioè la calce e favorisca la rigogliosa vegetazione della pianta. Epperò ottime sono le ceneri, il gesso, la marna, il guano, il nero animale, la poudrette, la colombina, piume, penne, stracci di lana, raschiatura di corna, il letto de’ bachi da seta; molti di questi concimi sarebbero ancor più utili se si spandessero in istato di soluzione.

Ciononpertanto colla calce del terreno favoriremo la formazione dei sali inorganici necessarj alla parte legnosa della canapa, coi concimi assai scomposti ed azotati daremo vigoria alla prima vegetazione, ma noi abbiam vista eziandio l’abbondanza dell’acido carbonico nel fusto, indispensabile pure alla formazione della parte legnosa, e per conseguenza dovremo adoperarci onde il terreno che per sua natura non fosse atto allo sviluppo dell’acido carbonico, come sarebbero i terreni vegetali, possa artificialmente esser fornito di materiali che sviluppino quest’acido. A tal uopo la teoria c’insegna essere il sovescio il miglior mezzo, e la pratica ce lo conferma nell’osservare che nel Bolognese, ove meglio che ovunque si coltiva la canapa, si usa da tempo antichissimo seminarla sopra un sovescio di fave, di veccie, o di lupini, o nelle cotiche de’ prati dopo d’aver ben mondato il terreno dalle radici.

§ 797. La coltivazione della canapa può entrare utilmente in una buona rotazione, bulando il canapajo con semi di trifoglio e lojessa, oppure colla medica, nel qual caso la canapa non si estirpa, ma si taglia ben rasente al terreno. Se non si bula, allora si estirpa a mano, e si lascia la terra in riposo per seminarvi il frumento in autunno. La coltura dopo il raccolto della canapa non è indispensabile, per-