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30 | terreno, concime e coltura. |
non ingrossa la radice, anzi questa si fa più dura, legnosa, ed infine la pianta mette lo stelo e porta i semi.
terreno, concime e coltura.
§ 778. Dall’ispezione delle ceneri si ravvisa che la barbabietola ama le terre ricche di potassa; epperò queste essendo generalmente le argillose, vedrassi che il migliore terreno sarà l’argilloso, mediocremente tenace e piuttosto fresco.
§ 779. Il concime dev’essere pure abbondante di potassa e di materie organiche che favoriscano una rigogliosa vegetazione. La barbabietola è uno di quei vegetali che desiderano maggior quantità di concime di quanto realmente abbisognino, specialmente in materie azotate, poichè, sebbene la radice contenga ben poco azoto, pure il suo aumento è in ragione della vigoria della vegetazione erbacea, la quale vien favorita assai dalle materie organiche. Perciò, dove la barbabietola si raccoglie avanti l’Ottobre o poco dopo, essa prepara un ottimo terreno pel frumento.
§ 780. Per la coltura della barbabietola si deve lavorare profondamente la terra avanti il gelo, lasciando in piedi il solco sino alla primavera onde si polverizzi; in quest’epoca vi si passa sopra ripetutamente coll’erpice, indi vi si spande il concime e si sotterra con un secondo e ben fatto lavoro.
La semina si fa col seminatore, oppure col foraterra, avendo tracciate dapprima le linee. La semina a gettata è assolutamente da proscriversi, dando luogo ad una germinazione troppo irregolare. L’epoca della semina comincerà quando non si temono più le brine.
La distanza cui devonsi tenere le linee fra di loro, e le piante sulla stessa linea sarà regolata secondo il volume che possono acquistare le radici, non che secondo il clima. Ordinariamente si mantiene una distanza di 0m,40 a 0m,50 fra linea e linea, e di 0m,40 a 0m,20 fra pianta e pianta sulla linea istessa. Nei climi caldi ed asciutti non conviene piantar rado, poichè durante i mesi di siccità la radice ingrossa poco, e ben di rado, per mezzo delle piogge autunnali, essa raggiunge il peso di mezzo chilogrammo. Nei climi umidi invece è meglio mantenere una distanza maggiore, stante che in quelle condizioni la radice s’ingrossa di più. Koechlin, per ottenere dei raccolti di barbabietole straordinariamente grosse (chilog. 15 circa), dava un metro di distanza alle linee,