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varietà 27

DELLA BARBABIETOLA.

§ 774. La barbabietola (beta vulgaris) è una pianta erbacea a radice tuberosa, che certamente sarebbe rimasta confinata soltanto negli orti, al pari del pomo di terra senza la carestia del 1792, se i rigori del sistema continentale sull’introduzione dei generi coloniali, non avessero fatto meglio studiare le proprietà della radice di questo vegetale. La necessità rende l’uomo industrioso. Nell’Italia la barbabietola non è per anco coltivata in grande come lo è in Francia, nel Belgio, ecc. allo scopo di trarne zuccaro, od alcool, oppure pel mantenimento del bestiame. In alcuni dipartimenti della Francia questa pianta mutò affatto il loro stato agricolo. Lo stabilirsi di alcune fabbriche di zuccaro o di distillerie promosse la coltivazione della barbabietola in terreni, che poco fertili dapprima, poterono diventar produttivi mercè i cascami delle materie colà importate e convertite al mantenimento di bestiame che non esisteva; e così mano mano queste fabbriche aumentarono la fertilità del suolo, il quale poi fornì alla sua volta abbondanti prodotti, alternati specialmente colle barbabietole stante il vicino e facile loro smercio.

varietà

§ 775. Le principali varietà della barbabietola sono le seguenti:

1.a La campestre, la di cui radice è rossa all’esterno, e screziata di bianco e di roseo all’interno; s’ingrossa a fior di terra, per il che facile ne riesce il raccolto. Questa è ordinariamente usata pel mantenimento del bestiame.

2.a La bianca di Slesia, pel suo color bianco tanto all’esterno quanto all’interno. È la più produttiva anche per rapporto alla quantità di zuccaro che contiene.

3.a La rossa è preferita negli usi domestici pel suo bel color rosso intenso; questa è la più nutritiva, ma è pur quella che ingrossa di meno.

4.a La gialla oblunga e rotonda, valutata assai pel mantenimento del bestiame.