Pagina:Gaetano Cantoni - Trattato completo di agricoltura, 1855.djvu/284


degli agrumi. 279

mandino il maggior fumo possibile; questa operazione si continua per quattro o cinque giorni, indi si ripongono in casse come sopra. Le ultime due maniere però fanno perdere alle frutta quell’aspetto di freschezza che tutti desiderano. Finalmente le pera estive si possono far seccare al sole, od al forno levando loro la corteccia e dividendole in due o quattro parti; quelle d’autunno non si possono far seccare che per mezzo del forno; avvertendo che in ogni modo queste pera devono cogliersi avanti la completa maturanza.

DEGLI AGRUMI.

§ 944. Gli agrumi, designati col nome generico di malum citrum o malus medica, sono piante de’ paesi caldi e meridionali, e vengono naturalmente od artificialmente coltivate in tutta Italia, da Malta e dalla Sicilia sino alle sponde del Lago di Garda, ove, sebbene soffrano il freddo assai più dell’ulivo, mercè le assidue cure che loro si prestano, costituiscono uno de’ principali prodotti delle migliori esposizioni di quella Riviera.

L’epoca nella quale l’arancio ed il limone furono introdotti in Italia rimonta, si può dire, ai tempi favolosi. Sonvi infatti statue di Ercole presso piante d’aranci, o con aranci in mano. Plinio parla d’un frutto detto pomo di Media che i greci chiamano Kitrion. Nel 1200 ve n’era nel Convento di Santa Sabina a Roma; e quasi nello stesso tempo si diffuse nel Napoletano e nell’Isola di Sardegna. Che che ne sia in quanto all’epoca in cui vennero gli agrumi introdotti e coltivati nell’Italia, egli è però certo che queste piante sono d’origine asiatica e probabilmente dell’India o della China Meridionale; da questi paesi passarono nell’Asia Minore e nell’Egitto, d’onde in Europa, dove soltanto verso il 1300 cominciarono ad essere coltivate in grande. I Genovesi furono i primi che si posero a moltiplicare gli agrumi ed a farne commercio.

§ 945. Il clima opportuno agli agrumi è un clima caldo, non troppo asciutto, e non saltuario, quale insomma è quello dei paesi vicini o costeggianti i grandi bacini d’acqua. In piena terra però non resistono più all’insù del 43° di latitudine, purchè la terra a 0m,02 circa di profondità conservi anche nel verno una temperatura superiore a 0°. Per la stessa ragione, non possono coltivarsi gli agrumi al dissopra di 400m dal livello del mare. Desiderano inoltre d’essere difesi dai venti del nord,