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porta quindi ogni sei o dieci anni, secondo la maggiore o minore vegetazione della pianta, raschiarne la corteccia quasi sino al vivo, onde togliere l’asilo agli insetti e la sede alle vegetazioni parassite.

Fra gl’insetti accenneremo la larva del bombice livrato e quella del bombice a cui dorato, le quali rodono le gemme ed i germogli del pomo e del pero. Le forsecchie o forbicette che si annidano sotto la corteccia vecchia alquanto sollevata dal tronco. Il rinchite o punteruolo (vedi fig. 246) e del quale già parlammo al § 911. La caccia è il solo rimedio al guasto di questi insetti, cioè lo scuotere le piante di buon mattino quando sono ancora allo stato di larva; ed il visitare le piante in autunno o sul finire del verno per liberarle dalle uova depostevi sopra.

Vi ha inoltre la Tigre, insetto piccolissimo che per tutta la state attacca particolarmente la giovane scorza del pomo e del pero, succhiandone l'umore. Quest’insetto si presenta sotto la forma di piccole granulazioni assai ravvicinate (fig. 306). Verso la fine di giugno la Tigre passa dallo stato di larva a quello d’insetto perfetto, assumendo l’aspetto d’un piccolo pidocchio alato, di color castagno grigio, il quale s’attacca alla pagina inferiore delle foglie consumandone il parenchima, per il che queste ingialliscono e cadono. L’unico mezzo per liberarsi da tale insetto è quello di usare d’un miscuglio fatto con 500 grammi di sapone nero, 4 litri di liscivio, e calce viva in quantità sufficiente da farne una mistura chiara: dopo che le foglie sono cadute, con una spazzola si applica questa mistura sulle parti infette. Anche gli olii servono a tal uopo.Maschio         Femmina
Figure ingrandite.

Fra gl’insetti il più dannoso al pomo è il pidocchio, od afide lanigero (fig. 307). La presenza di