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del pero. 271

vanire la pianta e di renderla nuovamente fruttifera, tagliando via il ramo vecchio, quando il giovane abbia incominciato a portar frutto. Ciononpertanto la durata del pero è assai più lunga di quella d’ogni altro albero fruttifero de’ nostri climi, e, specialmente al colle, ove trova terreno soffice nel quale estendere le proprie radici, se ne riscontra di maestosi per grossezza ed altezza.

La maturanza delle pera si riconosce dal colore particolare che ciascuna varietà prende in pochi giorni (generalmente giallognolo), ma più di tutto dalla fragranza spiegata che tramandano, e dal loro facile staccarsi dalla pianta. Le varietà che maturano dal principio d’estate sino al principio d’autunno devono conservarsi fresche, onde la maturanza non trapassi alla fermentazione, ed il frutto divenga troppo acquoso, oscuro internamente, e d’un sapor acido vinoso. Il raccolto di queste pera sarà fatto con diligenza onde non soffrano ammaccature e facilmente si guastino, giacchè possono conservarsi fresche per molti giorni; e questa diligenza deve essere anco maggiore pel raccolto delle varietà tardive dell’autunno, le quali maturano durante il verno, e talvolta anche in primavera e persino nell’estate vegnente. Per queste ben vedesi che ogni leggier contusione impedirà una lunga conservazione. Come si disse delle poma, anche le pera devono essere colte a mano, o coll’apposito coglifrutta, in giorno sereno, dopo la scomparsa della rugiada e quando non spiri vento.

§ 942. Ora passeremo a far qualche cenno delle malattie e degli insetti nocivi al pomo ed al pero. Ambedue queste piante vanno soggette alla malattia del cancro. Questa malattia si riconosce dalle macchie brune che dapprima si mostrano sul tronco o sui rami; ivi la scorza si disorganizza, si fende e si rialza all’ingiro, mostrando una specie di rigonfiamento spongoso, polverulento e di color bruno (fig. 303). Il cancro si diffonde lungo la corteccia per ogni dove. Sembra che la sua origine dipenda da contusioni, o d’altre cause che agiscono disorganizzando, quali sono i forti colpi di sole. La diffusione deve poi dipendere da alcuni piccoli insetti, prodotti dalla prima apparizione del cancro, i quali vanno poi moltiplicandosi sotto la corteccia. Il miglior rimedio, quando la malattia si mostri nei rami, è la loro completa esportazione; se nel tronco