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dell’uva. | 263 |
L’uva si commercia anche secca, e nei climi caldi facilmente se ne ottiene il disseccamento stante la grande quantità di materia zuccherina che contiene, come vediamo in quella di Malaga, di Corinto, dell’Egitto, della Calabria, della Sicilia ed anche della Provenza.
Il modo più usitato per disseccare l’uva consiste nel torcere il peduncolo o picciuolo dei grappoli alquanto prima della perfetta maturanza e nel levare le foglie che li ricoprono. Raccolta poi l’uva ben matura la si espone al sole su dei graticci, almeno per un giorno. Indi si prepara un liscivio bollente fatto con ceneri di legno di viti, cui s’aggiungono alcune piante aromatiche od odorose. Per provare se questo liscivio è preparato convenientemente vi si tuffa un grappolo tre volte, e se gli acini sono un poco screpolati è segno che va bene, ma se queste fenditure saranno numerose vi si aggiungerà un poco d’acqua, poichè sarebbe forte. Assicuratici che il liscivio sia ben composto, lo si lascia raffreddare e si passa per un pannolino ben fitto; indi lo si rimette al fuoco, e quando bolle vi si tuffa ciascun grappolo per tre volte, e si pongono sopra graticci ad asciugare al sole, ritirandoli al coperto di notte. Con ciò in tre a quattro giorni l’essicazione è completa.