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260 dell’uva.


§ 936. Fra gli animali nocivi alla vite, e specialmente alla vite in ispalliera, vi sono gli uccelli che stanno presso l’abitato, come i passeri, i quali poggiandosi sui teneri germogli in primavera, li schiantano; oppure li cimano, o li sfogliano per far materiale pel nido. Le lumache e lumaconi danneggiano pure rodendo i teneri germogli delle spalliere, singolarmente quando il tempo è umido, o che minacci la pioggia. Il chermes, simile a quello che fu già descritto parlando dell’ulivo, si nasconde nel verno tra gli strati sollevati della corteccia della vite (fig. 295), oppure sui rami dalla parte che guardano il muro. Vi ha pure la caruga comune (vedi fig. 245); la caruga verde della vite (fig. 296) che a numerosissimi sciami in breve ora rode le foglie d’intieri vigneti; ed il punteruolo il quale, come ambedue le citate carughe, passa dapprima per lo stato di verme, piccolo, bianco, liscio, con testa gialliccia; la crisalide è bruna, e l’insetto perfetto, rappresentato dalla figura 246, è color azzurro lucente o verde dorato. In primavera questo piccolo coleoptero esce a rosicchiare i germogli del pero, del pesco, e di preferenza quelli della vite; la porzione superiore alla parte rosicchiata avvizzisce, si piega in basso, le foglie si accartocciano ed in quest’accartocciamento la femmina depone le uova, che non sono mai più di quattro. In poco tempo da queste uova nascono i piccoli bruchi che rodono le foglie, e che divenuti anch’essi insetti perfetti, vanno a continuare il guasto