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256 dell’uva.

sole e della ventilazione, od ammuffiscono se sopravvengono le piogge.

A questo proposito mi pare di poter far osservare che se una certa temperatura caldo-umida è necessaria al primo svolgersi dell’oidio, la mancanza specialmente di questo calore e del nutrimento che più non possa ricevere dalle parti guaste ed indurite, sono la causa della scomparsa della muffa, non dovendosi già credere che abbia, come si suol dire, terminata presto la propria vegetazione annuale perchè vada scomparendo. Questa credenza è contraria ai principj scientifici, pei quali sappiamo che tutte queste muffe continuano incessantemente a vegetare finchè le condizioni climatologiche il comportano, o finchè non abbiano intieramente distrutto il soggetto a spese del quale esse vivono.

Una vite presa dall’oidio riesce sul finire dell’autunno coi nuovi tralci corti ed anneriti per tutto quel tratto che fu infetta mentre era ancor verde, e per conseguenza soltanto quel primo tratto che germogliò avanti la comparsa della muffa avrà potuto maturare il legno, in modo da poter resistere ai freddo jemale. Ma anche questo primo tratto invece d’avere il suo bel colore giallo oscuro, trovasi esso pure cosparso di macchie nerastre. Durante il verno tutta la parte annerita perisce e dissecca, ed alla primavera o non si hanno affatto tralci da tendere, o brevissime porzioni. Meschina dunque riesce la vegetazione del nuovo anno, e non mai in proporzione della quantità delle radici: e se al sopravvenir dell’estate nuovamente ricompare la muffa a rinnovare i guasti dell’anno antecedente, e che ciò ripetasi per uno o due anni di seguito, la vite si rende languida, la corteccia indurisce, nè più screpola nè si rialza perchè più non ingrossa il tronco, epperò finisce poi ad impedire, col suo indurimento, anche l’ulteriore ingrossare dei gambo, e finalmente perisce.

Accade alcune volte che la muffa lentamente scompare, lasciando soltanto alcune macchie nerastre sugli acini, i quali tornano ad aumentar di volume, e prendono il lor colore naturale. Ma anche in tal caso, l’uva arrestata nella sua vegetazione, perde tempo e non può arrivare alla giusta maturanza. E questo fatto pure non devesi ascrivere all’avere l’oidio compita per quell’anno la sua vegetazione, ma piuttosto a condizioni sfavorevoli al suo progresso, quali sono le già accennate, e soprattutto un rapido abbassamento di temperatura.