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dell’uva. 247


Gli altri gambi della figura 282 vengono tagliati come nell’anno precedente; ed il gambo N. 2 (fig. 282) che deve formare il secondo cordone, e che fu tagliato a 0m,25 più alto del primo, si allunga di altri 0m,25 e si regola come si è indicato colla fig. 279 onde avere il T, ossia la biforcazione dei cordoni. Sui ceppi 4, 5 e 3 pure allungati di 0m,25 non si lasciano che tre germogli. Sul primo cordone non se ne deve lasciare più di cinque (fig. 286), cioè i due A che servono al prolungamento dei cordoni, i due B del primo occhio inferiore della prima suddivisione, ed i quattro germogli C e D. I due germogli E, si levano in ogni caso. I germogli D sono poi destinati a stabilire la seconda suddivisione del cordone. Le altre cure durante la vegetazione sono sempre le medesime; finchè nell’autunno dopo il raccolto la spalliera è disposta come alla fig. 287.

Sulla prima suddivisione del primo cordone non si lascia che un tralcio, sempre l’inferiore, e questo si taglia a due bottoni come nell’anno antecedente; così se il tralcio D ottenutosi sull’allungamento del cordone dell’anno scorso è troppo ravvicinato alla suddivisione B, si taglia via interamente, per poi approfittare d’altro tralcio nell’anno seguente. I due tralci E sono allungati di 0m,12 circa di lunghezza, onde continuare il cordone orizzontale, tagliando presso il bottone inferiore F. A questo proposito bisogna avvertire che negli allungamenti orizzontali, importa tagliare un anno presso un bottone inferiore, ed altro presso un bottone superiore, onde mantenere possibilmente la giusta direzione dei cordoni; e nei cordoni verticali si taglierà un anno presso un bottone a destra,