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240 | dell’uva. |
rire l’uscita delle radici; poichè, quanto più il gambo avrà di tralcio sotterrato a 0m,50 circa di profondità, altrettanto acquisterà in vigore, perchè nutrito da numerose e buone radici. Si dirà perchè non potrebbesi a bella prima collocare orizzontalmente un magliolo, una barbatella od una margotta, lontano dal muro in modo che rimanga interrato 0m,80 od un metro di tralcio, lasciando un sol occhio all’estremità sollevata e legata al traverso inferiore? Il motivo sta in ciò, che questa lunga porzione di tralcio nel primo anno avrebbe forza di mettere radici soltanto da due o tre nodi, e che negli anni successivi, le radici uscite per le prime continuerebbero ad allungarsi togliendo agli altri nodi interrati il vigore di poterne mandare: ed è per ciò che giova interrare soltanto 0m,33 circa di tralcio per ogni volta.
Ora che abbiamo il tralcio fissato al traverso inferiore dell’intelajatura, ed abbastanza vigoroso per poterne dirigere e moderare la vegetazione a nostro talento, vediamo quali cure siano necessarie per formare il cordone orizzontale e per preservare i primi germogli dal guasto degli insetti. Epperò, appena che i tre germogli abbiano raggiunta una lunghezza di 0m,75 si terranno mondi, cimando, dai germogli anticipati, ossia da quelli che nascono sulle loro gemme laterali. Quando poi siano lunghi 0m,30 si toglierà il germoglio inferiore che venne conservato per rimpiazzare qualche altro che per avventura si fosse guastato; si toglieranno tutti i viticci, mentre sono ancora erbacei, ed i due germogli conservati si legheranno a due paletti quasi verticali, avvertendo di non legar troppo stretto, onde non impedir l’aumento tanto in lunghezza quanto in grossezza; e riservandosi a legarli più strettamente al momento del secondo laccio, cioè quando siano lunghi un metro. Durante questo aumento si continuerà a levare i germogli anticipati ed i viticci.
Finalmente, quando i germogli siano della lunghezza che vuolsi dare al cordone orizzontale, si cimano, l’uno prima dell’altro se occorre, acciò ambedue acquistino un egual vigore. Questa cimatura ha per iscopo di rafforzare i due bracci, ed i loro bottoni. Ciononpertanto dopo alcuni giorni veggonsi uscire all’ascella delle foglie dei germogli anticipati, e specialmente verso l’estremità del tralcio cimato, i quali devonsi togliere, diligentemente. Spesso i due germogli principali nella parte inferiore portano un pajo di grappoli, dei quali se ne deve lasciare uno solo per non ispossare la vite, conservando