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218 | del pruno. |
ticci. Questa specie di cottura nel forno vien fatta in tre riprese, onde le prugne asciughino lentamente senza screpolarsi. La prima volta il forno si riscalda a 85° gradi circa; la seconda da 100° a 110°; la terza a 125°. Ben s’intende che mentre le prugne stanno nel forno, questo deve essere chiuso ermeticamente. Dopo ciascuna delle due prime cotture, le prugne vengono estratte ed esposte all’aria, finchè siano raffreddate, allora si voltano e si rimettono al forno. Se l’operazione è ben fatta le prugne presentano una consistenza alquanto elastica alla pressione delle dita; e la pelle intatta, lucente e ricoperta come d’una specie di vernice o fioretto. Dopo di ciò si conservano in un luogo secco, o s’incassano per spedirle nel commercio. — Se la cottura si portasse a bella prima ai 100°, il vapore dell’acqua di vegetazione contenuto nella polpa, sviluppandosi rapidamente farebbe screpolare la pelle, e si perderebbe per le screpolature gran parte del siroppo interno.
A Brignolles (dipartimento del Varo), si raccolgono le prugne alla fine del luglio o nell’agosto, quando però siano bene asciutte: raccolte, si pelano con l’unghia, s'infilano sopra sottili rametti in modo che non si tocchino, ed in tal guisa si espongono al sole per quattro o cinque giorni, ritirandole al coperto ogni sera, e nel caso di pioggia. Quando sono quasi disseccate escono facilmente dal rametto, e si toglie loro il nocciuolo; si appianano comprimendole, si rimettono al sole, e si ripete quest’ultima operazione un’altra volta prima che siano completamente disseccate. In seguito si spediscono in commercio, sotto il nome di pistoles, perchè essendo schiacciate e tondeggianti rassomigliano alla moneta.
L’ultimo mezzo è quello di riporre le prugne in un canestro con manico, e tuffar questo nell’acqua bollente, lasciandovelo appena finchè l’acqua abbia ripresa l’ebollizione; allora si ritirano, si lasciano sgocciolare, e si agitano finche siano raffreddate. Poi si mettono sopra graticci al coperto finchè siano bene asciugate, indi si espongono al sole per ultimare l’essiccamento.
§ 916. Il pruno va pure soggetto alla gomma, meno però del pesco e dell’albicocco. Fra gl’insetti, sono le larve del bombice dorato e del bombice livreato, quelle che gli arrecano il maggior danno. Si possono distruggere questi insetti o col farne cadere le larve di buon mattino scuotendo le piante, o col far loro sentire il fumo dello solfo. Gli ammassi