Pagina:Gaetano Cantoni - Trattato completo di agricoltura, 1855.djvu/218


213

del pruno.

§ 913. Il pruno (prunus domestica, fig. 254), è una pianta originaria dell’Asia. In Europa, le qualità migliori, seguono il clima della vite, ed alcune, indigene forse dei nostri climi temperati, vivono anche sin quasi al 50° di lat. N. Nell’Italia il pruno resiste all’aperto anche nella parte settentrionale, arrivando fino ai 400 circa metri d’altezza. Fiorisce quando la temperatura media sia di +10° circa, e matura il frutto con una massima soltanto di +18°. Nella parte settentrionale dell’Italia la fioritura avviene verso la metà d’aprile, per il che, meno frequentemente che non succeda al pesco ed albicocco, i fiori del pruno vanno perduti per le brine. Ove comincia a soffrire all’aperto, si può ancora coltivare in spalliera presso i muri. Io non so come in Italia non siasi estesa la coltivazione d’una pianta che arreca tanto utile in altri paesi anche meno temperati del nostro. Senza parlare dell’immenso profitto che ne trae la Francia meridionale dalla vendita delle prugne essiccate, tutti sanno che pure la Svizzera commercia di simil frutto, sebbene in quel clima non maturi abbastanza per esser consumato fresco: colà alcune varietà più resistenti, quasi indigene, danno delle prugne che coll’essiccamento perdono il sapor acre acerbo, e prendono un sapor dolce, non però paragonabile a quello dell’abbondante polpa zuccherina che riscontrasi nelle prugne dei climi caldi.

Le migliori prugne contengono 0,71 d’acqua, 0,27 di sostanza carnosa, e 0,02 di noeciuolo. Secche, quali si trovano nel commercio, contengono ancor il 13 per % d’acqua e 6,7 per % di zuccaro. La pura polpa secca dà 0,93 per % d’azoto, press’a poco come il fico, per il che vedesi quanto nutritivo riesca questo frutto. Le prugne di quei climi ove