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198 | del pesco. |
gosa, spiccaciola, ossia che facilmente abbandona il nocciuolo interno.
2.a Pesco a frutto parimenti coperto da peluria, polpa consistente, duracina, ossia che non si stacca dal nocciuolo.
3.a Pesco a frutto liscio, polpa sugosa, spiccaciola.
4.a Pesco a frutto liscio, polpa consistente, duracina.
Queste varietà hanno infinite sotto varietà, molte delle quali possono riprodursi per seme; e tutte poi ne contano di primaticcie e di tardive.
§ 908. La pianta del pesco vive anche in climi piuttosto freddi, poichè difficilmente il freddo ne fa perire i rami. Ma se la pianta soffre poco, il frutto in tali climi o non matura, o riesce di poco sapore, quand’anche si scelgano le varietà più primaticcie. Cionondimeno i fiori che si mostrano prima delle foglie, quando la temperatura media e appena di +8° circa, vanno frequentissimamente soggetti ad essere intieramente distrutti dalle brine. Anche le forti piogge, o continuate durante la fioritura mandano a male gran parte dei frutti. Il terreno adattato al pesco è il caleare-siliceo-argilloso, piuttosto profondo onde non sia nè troppo secco nè troppo umido. Rinomate in Lombardia sono le pesche di Geradadda, ossia quelle che crescono nei depositi fluviatili dell’Adda, non che quelle dei depositi lacuali di Varese, del Lario e del Verbano.
§ 909. Il pesco si moltiplica per mezzo della semina tanto fatta al posto, quanto in un semenzajo. Per la semina si dovranno scegliere le migliori pesche e le più mature, poichè da queste spesso si ottengono bellissime piante e buon frutto anche senza l’innesto, e se s’innestano se ne hanno di migliori. D’altronde poi, come si è già detto, moltissime varietà si moltiplicano per mezzo della semina e quindi migliori riu-