Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
192 | del castagno. |
asciugare, rimuovendole due volte al giorno per accelerare l’operazione. Dopo un mese possono considerarsi convenientemente essiccate o stagionate. Quando si vuol cavarne l’olio si rompono i gusci e si torchiano immediatamente, altrimenti soffrirebbero; quest’operazione però si fa nell’inverno perchè l’olio si forma lentamente in seguito alla stagionatura, poichè la noce, al momento che è distaccata dall’albero, non contiene che una specie di emulsione che poi si cangia in olio.
Un ettolitro di noci col guscio pesa chilogrammi 68 circa, e dà 30 chilogrammi di seme mondo, il quale coi metodi ordinari rende la metà del suo peso in olio. Fresco e recente è commestibile, ma col tempo assorbe ossigeno e diventa essiccativo, per il che serve poscia quasi esclusivamente alla pittura.
Le noci che dopo l’essiccamento voglionsi conservare per la tavola si raccolgono in recipienti ben chiusi e posti in luoghi freschi; in tal modo il seme si conserva per quasi un anno, e quando si desidera di rinverdirle, basta ammollirle per 5 o 6 giorni nell’acqua pura.
del castagno.
§ 904. Il castagno (castanea vesca, fig. 237), è una delle piante più utili dei paesi montuosi dei climi caldi e temperati. Verso il Nord, come pianta fruttifera, non oltrepassa alla pianura il 48 grado di latitudine, al 45° alligna sui monti anche ad 800 metri d’altezza; nella Sicilia, nella Grecia e più verso il Mezzogiorno ricerca i luoghi alti, freschi ed esposti a tramontana. La folta ombra delle foglie del castagno indica chiaramente ch’esso non vuole un sole troppo forte.
Il castagno fiorisce quando la temperatura media sia giunta a +17,5, e matura il proprio frutto allorquando abbia ricevuto circa 2200 gradi di