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del fico. 181

desiderano sentire l’influenza de’ raggi solari perchè di clima caldo, ma che eziandio esigono che le soluzioni, le quali introducono le materie nutritive nella pianta, trovino il veicolo acquoso ad una temperatura piuttosto elevata, la qual cosa non può accadere negli strati più profondi di 0,50. Ma se poi le radici nello strato superficiale riscontrano soltanto il calore ma non l’umidità necessaria alla soluzione, resta parimenti impedita la regolare nutrizione. Facile è quindi il comprendere che per simili piante (quali sarebbero anche il gelso, gli agrumi, la vite, ecc.), non solo è necessario un soprasuolo permeabile al calore e ricco di sostanze, ma che è necessaria la freschezza del terreno, la quale in parte dipende dalla profondità, ossia dalla facilità colla quale gli strati profondi più umidi possono comunicare parte della loro umidità ai superiori, ed in parte dipende dalla porosità (Vedi § 202, Vol. I).

In quanto poi alle qualità chimiche il terreno dovrà essere ricco di alcali, i quali sempre vi feci osservare favorire la produzione delle materie zuccherine. I terreni ricchi di calce o di potassa, che non siano però privi di materie organiche sono i migliori pel fico, ed in essi i frutti sono dolcissimi. Il concime poi per tutto quanto si disse dovrà essere ricco di alcali, e sempre ben scomposto onde più facilmente venga assimilato dalle barboline superficiali. Le ceneri, le ossa frantumate, gli stracci di lana, i rottami ed il terriccio delle vecchie fabbriche demolite sono un ottimo concime, come è opportuna la terra ammassata da’ molto tempo, e sulla quale siasi versata dell’urina. Insomma una prova di tutto quanto vi dissi in questo paragrafo l’avete nella prospera riuscita dei fichi che trovansi nelle corti, presso i muri e presso i pozzi, perchè ivi di solito sono riparati maggiormente dai rigori del verno, possono stendere le radici superficialmente senza che vengano tagliate o disturbate dai lavori della terra, e finalmente perchè nelle corti trovasi facilmente e calce e potassa, e colature o depositi d’acque grasse.

§ 893. Il fico si può moltiplicare per semi, per margotte, per barbatelle e per talee.

La propagazione per semi non conviene perchè troppo lenta, e perchè avviene quel che avviene nel gelso, nell’ulivo e nella vite, cioè che le nuove piante danno frutto più tardi, e meno apprezzati, e tendono ad inselvatichire, ossia a prendere i caratteri naturali.