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180 del fico.

rietà principali, le quali hanno modificazioni e gradazioni infinite fra di loro.

1.a Fico a frutto bianco (ben s’intende quando è maturo), biancastro dorato internamente, molto zuccherino, ama clima caldo, i frutti che maturano in agosto, e dopo le piogge divengono di pochissimo sapore. Nei climi temperati dà più fichi fiori che frutti tardivi.

2.a Fico a frutto nero o rosso, rosso giallastro internamente, ama pure clima caldo, e nei climi temperati parimenti e quello che più d’ogni altro produce fichi fiori.

3.a Fico a frutto verdastro, rosso o roseo internamente, assai zuccherino, si corruga quando è maturo, resiste anche nei climi temperati; se ne trova abbondantemente non solo nei giardini di Lombardia, ma eziandio sul versante di mezzodì dei nostri colli. Produce pochi fichi fiori e molti tardivi.

Siccome poi val meglio aver piante che portino abbondanti frutti tardivi, perchè questi sono i migliori, i più dolci e che meglio possono essere conservati per mezzo dell’essiccazione, così la varietà bianca si coltiverà ne’ climi caldi, e dove puossi coltivare in campo aperto anche l’ulivo, e nei climi temperati si darà la preferenza alla varietà verde, la quale resiste meglio al freddo, prospera anche dove non alligni l’ulivo, e dà abbondanti frutti tardivi. La seconda varietà, ossia la rossa o nera, servirà nei climi temperati a dar frutti primaticci.

§ 892. L’esposizione, il terreno ed il concime convenienti ai fico vengono indicati dalla qualità della pianta, ricca d’umore, e dalla qualità dolcissima dei frutto. Importa adunque che il fico si trovi in condizioni tali che a lui non manchi il necessario veicolo acquoso, e che facilmente riscontri quelle sostanze che favoriscono la formazione dello zucchero. Epperò avanti tutto sappiamo che sarà indispensabile una esposizione calda, riparata da venti freddi, poichè, ad onta che tutte le altre condizioni fossero le migliori, il frutto o mancherebbe assolutamente o non maturerebbe, o maturando non sarebbe dolce. Il terreno sia profondo acciò le radici possano trovar l’opportuna freschezza senza che vi sia troppa umidità, per il che, oltre alla profondità, vuolsi che il terreno sia soffice, e come dicesi praticamente fresco. Le radici del fico, come quelle del gelso, e come quelle di tutte le piante di clima caldo scorrono di preferenza alla superficie del suolo ed ivi distendono le loro barboline, e questo è un indizio non solo che