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del mandorlo. | 175 |
Le mandorle amare contengono inoltre l’amigdalina, la quale, scomponendosi nell’acqua, produce dell’acido cianidrico.
§ 885. Il mandorlo perchè faccia buona riuscita deve essere innestato sopra sè stesso, scegliendo per soggetto il mandorlo amaro, come il più robusto ed il meno esposto al dente degli insetti. — La semina può farsi al posto od in vivajo dal mese di dicembre al mese d’aprile; meglio però è seminare in vivajo nella primavera servendosi di mandorle stratificate in autunno come al § 279, Vol. I. La semina al posto il più delle volte va fallita per le poche cure che gli si possono prodigare, e perchè in allora il seme, gettando una lunga radice profonda, tende piuttosto a fare un albero di molta elevatezza che ben guernito di ramificazioni, epperò riesce poco fruttifero. La stratificazione rimedia a questo difetto pei motivi già esposti al paragrafo citato.
Seminando al posto si aprono le buche dell’istessa dimensione come se vi si mettesse una pianticella radicata di vivajo; vi si rimette la terra mescolandola a concime, e nel mese di febbrajo si pone nel centro di ciascuna tre mandorle colla punta in basso, che poi si ricoprono con 0m,02 di terra: nell’anno vegnente si conserva soltanto la pianta più robusta e meglio disposta. Per formare il vivajo, già preparato convenientemente in quanto al terreno, si semina in linee distanti 0m,80 fra loro, e di 0m,35 a 0m,40 su ciascuna linea, ed alla profondità di 0m,10.
Il mandorlo può essere innestato al piede od in testa, al posto o nel vivajo, fuorchè nel vivajo è meglio innestare al piede, e nel campo è meglio innestare in testa. L’innesto usitato pel mandorlo è quello a scudetto, ad occhio dormiente verso la fine dell’estate del primo anno, se la cacciata è abbastanza robusta, o del secondo nel caso che no, avendo in primavera tagliata al piede la detta cacciata esile del primo anno. L’innesto si fa 0m,10 sopra terra. Nella primavera seguente si taglia la cacciata a 0m,03 sopra l’innesto, onde concentrarvi l’umore, e favorirne lo sviluppo. — Il germoglio che deve servire per l’innesto deve togliersi da una pianta non troppo giovane e da qualche ramo fruttifero orizzontale. La cacciata che sorge dall’innesto deve essere parcamente mondata in basso da rametti laterali, onde favorire l’evoluzione dell’occhio principale senza indebolire la piantina; arrivata poi questa nel decorso di circa quattro anni all’altezza di 1m,45 circa, si potrà cimare. Nel quinto o sesto