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168 | modo di affrettare la maturanza dei frutti. |
agiscono sulla diastasi e sull’amido contenuto, che mano mano convertono in destrina ed in zuccaro. Dal momento poi che nel frutto incomincia quest’ultima modificazione, il suo colore si cambia, e da verde si fa giallo, rosso, rossiccio, violetto. Nei frutti la cui superficie esterna resta verde, come nel castagno, noce, mandorlo, nocciuolo, è segno che in essi non avviene la conversione della diastasi o dell’amido in zuccaro, ma che continua l’assorbimento dell’acido carbonico, e che non viene sostituito od in ben poca parte dall’assorbimento dell’ossigeno. Quelli che cambiano colore, come l’uva il pruno, ciliegio, pesco, pero, pomo, ecc., si fanno dolci, e gli altri invece restano quasi interamente costituiti da materia amilacea, talvolta leggiermente zuccherina. Il calore e la luce sono gli agenti principali di queste modificazioni, ed i frutti che divengono dolci abbisognano di maggior calore e luce che non quelli che restano amilacei, come già avrete potuto intendere per quanto si è detto parlando dell’influenza del calore e della luce nella vegetazione.
Il sapore ed il colore particolare dei frutti sembra dipendere da minime differenze nella loro fisica tessitura, la quale differentemente esercita la propria azione chimica sugli umori; ed in ogni modo la luce ed il calore sono anche in ciò gli agenti principali. Così pure la qualità chimica del suolo ed il suo diverso grado d’umidità esercitano una certa qual influenza sui frutti, i quali restano meno coloriti e meno sapidi nei terreni umidi e poco abbondanti di alcali. Ma quest’azione del suolo esercita modificazioni generali, e non si potrà dire che un terreno dia un dato sapore ed altro un altro, che anzi questo nemmeno succede nelle piante, cioè nell’umore assorbito dalle loro radici. Da ogni terreno ogni pianta press’a poco assorbe umori chimicamente eguali, ma le chimiche modificazioni di sapore, ecc., avvengono nelle singole parti che elaborano il succhio. Così si spiega come un pero innestato su d’un pomo conservi il sapore proprio del pero; come sur una pianta si possono fare innesti di diverse qualità di frutti, conservando tutte le speciali loro proprietà di colore e sapore.
Ora se la maturità de’ frutti non solo è un atto della vegetazione ma eziandio è un processo chimico, si potrà forse con qualche mezzo che induca un’alterazione chimica nel tessuto produrre ed affrettare quelle modificazioni che precedono la maturità. Il principale fra questi mezzi è l’ago-puntura, la