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GENERALITÀ SULLE PIANTE FRUTTIFERE.

§ 877. Dal § 34 del Vol. I, noi sappiamo che sia il frutto parlando generalmente. Ma dicesi poi in ispecie pianta fruttifera quella che porta frutti mangerecci. Fisiologicamente parlando il frutto è il seme, ma ora abbisogna per frutto intendere la parte commestibile di esso, la quale può essere il seme, come nel mandorlo e nel noce, e più spesso è il pericarpo, come avviene nel pomo; nel pero, pesco, ciliegio, ulivo, ecc. Noi sappiamo che il pericarpo si divide in tre membrane, cioè una esterna che fa le veci d’epidermide detta epicarpo, e questa non costituisce la parte mangiabile; una interna che è quella che racchiude ed è a contatto del seme detta endocarpo, che pure non è commestibile, e di una media detta mesocarpo, e questa ordinariamente forma la parte essenziale del frutto.

Eccovi pertanto riprodotti colle figure 213 e 214, due frutti, cioè un pesco ed un pomo spaccati. In queste figure voi vedete la parte esterna, ossia l’epicarpo sottilissimo, il mesocarpo sviluppatissimo carnoso, e l’endocarpo corneo sottile come nella figura 213 del pomo, ed osseo consistente come nella figura 214 del pesco, nel mezzo riscontrate il seme od i semi. 213. Frutto a nocciuolo.
214. Frutto ad acini o granelli.
I frutti a mesocarpo carnoso e con piccoli semi sparsi diconsi frutti a granelli o ad acini, come le poma e le pere; quelli ad endocarpo osseo, diconsi a nocciuolo, come le pesche, le prune, le ciliege, ecc. Supponete la figura del pesco con mesocarpo meno sviluppato, con endocarpo più o meno grosso e consistente, e col seme più voluminoso ed avrete il mandorlo, le noci, dei quali se ne gode il seme.