Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
148 | malattie dell’ulivo. |
Il maschio, della forma rappresentata dalla figura 199 B aumentata di quattro volte la sua grandezza, è coperto da una polvere biancastra; e la femmina, che riscontrerete nella figura 200 A, pure ingrandita d’un quarto, rassomiglia ad una piccola tartaruga coi lembi del guscio aderentissimi alla pianta od a’ suoi rami. Alla fine di maggio il maschio feconda la femmina e muore. La femmina depone immediatamente le uova, le quali sono contornate da una piuma biancastra e ricoperte dal guscio, o corpo disseccato della madre, che pure morì subito dopo averle deposte. Le uova si schiudono pochissimo tempo dopo, ed un migliajo e più di piccolissimi insetti esce di sotto del guscio che li ricopriva, e va a distendersi e succhiare le foglie ed i teneri germogli, i quali insensibilmente deperiscono. Verso la fine dell’estate questa infinità d’insetti si raccoglie alla faccia inferiore dei rami obbliqui ed orizzontali, ove sono difesi dalle forti piogge, dalle nevi, ecc.; ivi continuano ad ingrossare finchè, giunto il vegnente maggio, si rinnova, infinitamente moltiplicandosi, la novella generazione. Epperò importa ispezionare i rami verso la fine del verno, e raschiarne la corteccia, raccogliendo in apposito utensile e trasportando sul fuoco la suddetta raschiatura; oppure applicando ai rami un miscuglio di calce viva, sapone nero e lisciva: in 4 litri di lisciva, si pongono 500 grammi di sapone nero, e vi si aggiunge tanta calce che basti a formare un liquido lattiginoso. Giovano anche gli olii i più comuni, e l’acqua ammoniacale bituminosa residua della fabbricazione del gas.
La psilla dell’ulivo (psylla oleae) (fig. 201 e 202), è un piccolo insetto che vive all’ascella delle foglie ed alla base od inserzione dei fiori. Il massimo danno è arrecato da questo insetto quando si trova allo stato di larva, poichè in allora si copre d’una materia cotonosa bianca, riempita di piccole goccie gommoso-zuccherine, pro-