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raccolto delle ulive. 143


Dove adunque l’ulivo non cresce affatto stentato sarà sempre vantaggiosa una leggier potatura ogni anno, come lo è parimenti una leggier concimazione annuale. — Generale poi essendo il costume di concimare l'anno della potatura, così, quanto più quest’operazione si fa ad epoche distanti fra loro, altrettanto si abbonda nella concimazione, per il che nell’anno del taglio, anche i pochi frutti che si riscontrano, riescono di qualità meno buona, oltrechè non è ragionevole che le radici d'una pianta abbiano in un sol anno a prendere tanto nutrimento quanto ne avrebbero preso in tre o quattro anni consecutivi.

L’epoca migliore per la potatura dell’ulivo, almeno pei climi temperati, che hanno un inverno piuttosto rigido, è la fine dell’inverno. Tagliando in questo momento la pianta, meglio si difende dal freddo, perchè rimane ben rivestita nell’inverno, e le ferite sono esposte all’umidità ed al gelo per minor tempo. Inoltre la mondatura riesce più completa perchè molti rami che sembrano sani appena dopo il raccolto, si trovano guasti o morti in primavera per effetto del freddo, della carie, o delle battiture fatte pel raccolto.

I tagli poi devono essere lisci, e possibilmente perpendicolari, levando i rami più che si può presso la loro inserzione onde non lasciare mozziconi secchi, e che difficilmente si ricoprono (vedi § 388, Vol. I).

raccolto delle ulive.

§ 875. Il frutto dell’ulivo non sarebbe perfettamente maturo che nel mese di maggio seguente la fioritura, quando ha preso un color rosso nerastro. A quest’epoca si stacca spontaneamente dalla pianta; e quella stessa quantità di frutti che in novembre darebbe due di olio, in maggio ne darebbe tre.

Perchè adunque si colgono le ulive in novembre od al principio di dicembre e non in maggio?

1.° Perchè le ulive non maturando tutte in un momento abbisognerebbe dal novembre al maggio, cioè durante tutto il tempo che si staccano dalla pianta, mandare ogni quattro o cinque giorni a visitare gli ulivi e raccogliente i frutti caduti. I frutti che troppo tempo rimanessero sul terreno, sarebbero guasti dagli insetti, lordati dalle piogge, calpestati dagli animali, e se il terreno sottoposto fosse coltivato a qual-