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potatura degli ulivi.

§ 874. Non è ancora ben deciso se l’ulivo debba potarsi o no, se lo si debba semplicemente mondare, e come, quando ed ogni quanto tempo debba eseguirsi la potatura. Ogni paese ha la sua costumanza particolare, il più delle volte sancita solo dall’uso, e non da regole particolari che l’appoggino.

Per farsi un’idea giusta su questo punto importa richiamarsi alla mente che l’ulivo non porta frutti che sul legno di due anni, e che difficilmente li mantiene dove il sole e l’aria non vi concorrano liberamente, e che i rami orizzontali e pendenti sono quelli che più ne portano. Ora, se noi abbandoniamo a se stesso un albero qual’è l’ulivo, se questo cresce in terren ricco, avrà rigogliose cacciate verticali, i suoi rami saranno folti e ravvicinati, per cui difficilmente il sole e l’aria arriveranno nel loro centro, infine porterà pochi frutti, e di questi ne cadrà ancora gran numero. Se all’incontro l’ulivo sarà in terren magro e che la di lui vegetazione sia stentata, oppure che la pianta dopo d’aver lussureggiato in bottoni da legno, cominci ad invecchiare e portar frutto, allora la pianta si carica talmente che a stento sa nutrire qualche gemma legnosa che fornisca gemme fiorali per l’anno seguente, e così queste piante diventano bisannuali nel loro prodotto.

Il taglio adunque servir deve: 1.° a mantenere una regolare conformazione alla pianta; 2.° a far sì che ogni anno siavi una certa quantità di legno che porti fiori seguitando le norme indicate parlando dell’allevamento, della pianta nel vivajo di 12 a 14 anni. 3.° A tener monda la pianta dai seccumi, dai rami deperenti, e dai rami troppo lunghi, o succhioni che sorgono verticalmente, e da quelli che sorgono sul tronco; 4.° a togliere i rami che tendono verso il centro e che vi impedirebbero l’ingresso del sole e dell’aria.

In alcune località si usa tagliare gli ulivi ogni due, tre o quattro anni, ma è chiaro che quanto maggior tempo passa tra una potatura e l’altra, tanto più facilmente la pianta si caricherà di rami secchi, rotti e specialmente di verticali e succhioni, che deformeranno la ramificazione attirando a sè la maggior parte dell’umore, rendendosi per tal modo necessaria una copiosa potatura, fatta anche su rami piuttosto grossi, e così la pianta soffre maggiormente numerosi pei tagli, e quell’anno porta ben pochi frutti.