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134 | moltiplicazione dell’ulivo. |
minuto e consumato, acciò più non fermenti; sopra vi si metta 0,10 di buona terra mista a concime polverulento, e singolarmente a ceneri. Ciò fatto, si prendono gli uovoli in mano, in modo che gli occhi sieno rivolti all’insù verso il palmo, s’immergono in un recipiente che contenga una poltiglia alquanto liquida di sterco vaccino, e poi si aspergono di terra ben fina ed asciutta tuffandoli in un cavagno che ve la contenga. Così preparato l'uovolo si adagia nel mezzo della buca, e lo si copre con terra grassa come la sottoposta. Al posto di ogni uovolo giova piantare un paletto il quale, serve a fissarne il posto, affine di poter ismuovere la terra e sarchiare senza guastarne i germogli.
Gli uovoli germogliano in 30 o 40 giorni circa, ed in questo frattempo abbisogna ogni dieci o dodici giorni smuovere leggiermente e diligentemente la terra della buca, con un pezzetto di legno fatto a spatola, acciò i germogli escano con maggior facilità. Se la stagione è asciutta conviene adacquare ogni otto giorni; epperò sarà bene fare i vivaj in vicinanza dell’acqua. Quando cominciano a spuntare i teneri germogli, bianchi e tenerissimi, abbisognerà osservare che fra i molti (da sei a dieci) che sorgono da un uovolo, alcuni sono ciechi in vetta, ed altri gettano a mazzetto; tutti questi sono da levarsi, strappandoli con un dito posto sotterra, onde non ismuovere il ceppetto. Si conserveranno quelli che si presentano appuntati e robusti, tanto più se provenienti dal centro dell’uovolo e di questi se ne lasceranno in seguito due soli, i meglio vegnenti, per essere allevati, fissandoli intanto al paletto che servì d’indicatore pel posto dell’uovolo; continuando poi a togliere ogni altro germoglio che sorgesse. Dopo il primo anno, dei due virgulti se ne conserva uno solo ed il migliore, cioè il più dritto e più vegeto.
4.° Un modo assai spedito per propagare l’ulivo è quello dei polloni levati al piede delle piante, i quali di solito hanno anche qualche poco di radici. Di questi polloni ne sorge un gran numero tra l’inserzione della radice ed il tronco, e sulle grosse radici che scorrono a fior di terra, o che sieno state ferite. Negli anni nei quali muojono gli ulivi, e che le radici si conservano, questi polloni sono abbondantissimi. Per averli migliori se ne lascia un minor numero, scegliendo i più vegeti e tagliando gli altri presso la radice. Quelli che furono conservati si ricoprono maggiormente di terra se sorgono troppo superficiali; in tal guisa si lasciano per due o tre anni,