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128 | clima dell'ulivo. |
oleose, precisamente allo scopo di meno risentire l’azione d’un clima infuocato. Oggidì poi l’olio venne adoperato per una infinità d’altri usi, oltre il servire qual condimento di moltissime vivande; e la sola saporificazione è un’industria che ne consuma una quantità grandissima. La fabbricazione del sapone è divenuta una cosa tanto importante, che alcuni vorrebbero persino dedurre il grado di civiltà d’una nazione, dalla quantità di sapone che essa consuma, essendo questa l’espressione della maggiore o minore pulitezza delle persone e delle biancherie.
clima dell’ulivo.
§ 868. L’ulivo (fig. 187) è pianta dei climi caldi e di temperatura poco saltuaria come sono quelli de’ paesi che avvicinano il mare od i laghi; in essi cresce e fruttifica in ogni esposizione; ma quanto più si allontana dall’equatore, vuole posizioni asciutte, soleggiate e difese dai venti freddi che apportano forti cambiamenti di temperatura: non resiste più in su del 46° di latitudine N. Nell’Italia l’ulivo è coltivato con ottimo successo lungo tutte le costiere marittime; abbonda il Lucchese di ulivi ben coltivati, ve ne sono lungo le rive ben esposte del Lago Maggiore, di Garda e di Como, e ve n’erano in Lombardia anche lungi dai laghi sino al 46° di latitudine; ma il forte disboscamento delle Alpi, che tanto influisce sulla rigidezza degli inverni attuali, fece sì che ormai gli ulivi non possono vivere che sulle rive soleggiate dei laghi, difese dai venti Alpini. Nei climi caldi, ma troppo umidi per le piogge od altra circostanza topografica, l’ulivo vegeta molto ma non fruttifica, come spesso vedesi accadere del frumento nei climi equinoziali, ove può dirsi che piova ogni giorno dirottamente: ama dunque l’ulivo un clima caldo, non saltuario, piuttosto asciutto.