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del tabacco 107

mescolato a gesso o farina per distinguere ove cada il seme, il quale sarà nella proporzione di un terzo di litro per ogni 20 metri quadrati di semenzajo. Sparso il seme lo si interra leggiermente con un rastrello. Nei paesi freddi invece si fa un letto caldo, sottoponendo a 0m,25 di terra un buon strato di concime fresco da stalla, e disponendo una pagliata, colla quale ricoprire di notte, e nelle giornate fredde. La semina allora si fa nel principio di febbrajo. Il semenzajo in ogni maniera deve essere diviso in ajuole, ove la mano possa giungere per ogni dove senza guastare il seminato.

Seminando in linea nel campo, si aspetta che la temperatura media sia giunta a +6°; approntando del terreno umido, e ricoprendo il terreno con erbaggi secchi o con sarmenti o fasci di spine, quando si temano le brine.

Il terreno destinato a ricevere la piantagione del tabacco deve essere concimato con letame e lavorato nell’autunno precedente. Alla fine dell’inverno si fa un altro lavoro per meglio mescolare il letame alla terra, indi si erpica per ben sminuzzarla. Poco prima dell’impianto si spandono concimi polverulenti, s’interrano con un lavoro superficiale, si erpica nuovamente, indi si tracciano le linee a quella distanza che credesi conveniente. Nelle località ove il tabacco è coltivato per conto governativo le linee fra di loro, e le piante sulla stessa linea sono tenute distanti 1m,00, e così un ettaro ne contiene 10,000: dove invece la coltivazione è libera, come nella Fiandra e nella Svizzera, le piante sono tenute ad una distanza di 0m,50 per ogni lato, e così se ne contano invece 40,000.

Tracciate le linee, ed appena che la temperatura sia di +12°, si dispone pel trapiantamento. Si inaffia abbondantemente il semenzajo, acciò le radici delle pianticelle escano più facilmente dalla terra; le pianticelle devono avere almeno tre foglie, e s’incomincia dal levare le più robuste che si piantano col foraterra, in momento che il terreno non sia umido di troppo, nè asciutto. Se la terra è secca abbisogna irrigare, indi ricoprire le pianticelle con una foglia di verza, od altro. Dopo 15 o 20 giorni si dà una prima zappatura, una seconda quando le piante siano alte 0m,30, rincalzando leggiermente, e completando la rincalzatura, come nel melgone, con un terzo lavoro. Quando poi il tabacco nel giugno o nel luglio, comincia a mostrare i fiori e necessario arrestarne lo sviluppo togliendone le cime, a quell’altezza mag-