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del luppolo. 101

però suppone che si possa disporre d’un vivajo nel quale in primavera o nell’autunno siansi disposti i getti radicali ad una distanza di 0m,30 per ogni lato. Questi getti possono dare nell’autunno seguente pianticelle ben radicate, ed un aro può contenerne 3333, cioè più di quanto richiedesi per piantare un ettaro di terreno. Allora non si mette che una pianta per formella, e così avrassi, entro un anno, cioè nell’autunno seguente, un completo raccolto di coni, laddove i getti non possono darlo se non dopo diciotto mesi, oltre che questi ultimi riescono meno vigorosi, e che qualcuno ne perisce.

Essendo il luppolo una pianta arrampicante, è necessario fornirla dei sostegni sui quali possa attaccarsi, distendersi e ricevere luce ed aria. Nel primo anno basta impiantare presso ciascun ceppo o presso ciascuna pianta un ramo dell’altezza di 1m,60 a 2m,00; nel secondo sono necessarie pertiche di cinque a sei metri, fisse nel terreno alla profondità di circa 0m,75 praticandovi previamente un foro col palo di ferro. Queste pertiche durano circa tre anni e costituiscono la spesa massima di questa coltivazione, specialmente in quei paesi dove scarseggi il bosco a ceppata. Per risparmiare adunque gran parte di queste pertiche alcuni usano di far montare il luppolo lungo alcuni pali alti soltanto due metri, orizzontalmente ai quali, e sulla cui estremità sia teso del filo di ferro piuttosto grosso. Allora il luppolo, dopo d’aver salito per 2m,00, trascorre orizzontalmente lungo il filo di ferro, ed avviene che in tale condizione porti una maggior quantità di grappoli, per la stessa ragione che veggonsi le piante fruttificare maggiormente disponendo i loro rami orizzontalmente e non perpendicolarmente. In questo modo la spesa che alla prima riesce eguale a quella che si farebbe adoperando le pertiche, viene però ad essere diminuita nella sua proporzione annua, poichè invece di tre anni serve per dieci.

Avviene non di rado, e soprattutto per effetto dei venti, che gli steli del luppolo, abbandonino le pertiche ed il filo di ferro, ed allora è necessario percorrere la piantagione e raddrizzarli lungo le pertiche, od avvolgerli lungo il filo, avvertendo ch’essi nelle cime sono assai fragili, e che il loro modo di svilupparsi rivolgendosi si fa da destra a sinistra, per il che questa operazione deve essere eseguita con diligenza e delicatezza.

La concimazione annuale si fa alla fine dell’inverno quando