Pagina:Gaetano Cantoni - I sussidi all'agricoltura,1870.djvu/6




La circolare (22 gennaio 1870) del ministro Castagnola alle Deputazioni provinciali ed ai Comizi agrari, e la lettera (23 gennaio 1870) dello stesso ministro al comm. Ubaldino Peruzzi, vice-presidente del Consiglio d’agricoltura, segnano, secondo noi, il principio di una nuova fase di progresso per gli interessi dell’agricoltura. In questi importanti documenti abbiamo potuto scorgere una giusta estimazione dello stato presente, un chiaro giudizio intorno ai pregi e difetti di recenti istituzioni, ed insieme una volontà schietta di servirsi del principio di associazione e di libertà, per infondere maggior vita, e rendere più efficace l’azione delle rappresentanze dell’agricoltura.

Il regio decreto 23 dicembre 1866, che rendeva quasi obbligatoria la costituzione dei Comizi agrari almeno circondariali, trovava l’Italia molto diversamente preparata a ricevere una così utile istituzione. Dove la coltura intellettuale era abbastanza diffusa, e dove già esistevano analoghe istituzioni, i Comizi sorsero numerosi, e la più parte attivi. Dove all’incontro per colpa del passato il popolo delle campagne immerso nell’ignoranza, non potè combattere gli ereditati pregiudizi, infine ove maggior sarebbe stato il bisogno, i Comizi appena diedero segno di vita o trascinarono una esistenza languida, contenti del frontispizio e del nome, cui nulla valsero gli eccitamenti ed i sussidi governativi.