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Otto o dieci monografie all’anno, con un premio di lire 800 circa per ciascuna delle migliori, in pochi anni ci arricchirebbero di manualetti sicuramente utili. Una commissione dovrebbe tutto al più incaricarsi di indicare l’ordine col quale dovrebbero succedersi le monografie, e le norme cui quelle avrebbero a soddisfare.
Il quinto rappresenta un titolo invariabile.
Il sesto dovrebbe servire a grandi premi per grandi intraprese agrarie od a diretto vantaggio dell’agricoltura. Di tal genere sarebbero le grandi opere di prosciugamento, di irrigazione, di dissodamento al piano, di rimboscamento al monte, l’allevamento ed il miglioramento del bestiame fatto in grande proporzione, l’introduzione o la diffusione di nuove coltivazioni, o di industrie che tendano ad aumentare e migliorare i prodotti del suolo.
Secondo noi, i sussidii all’istruzione agraria dovrebbero appartenere all’istruzione tecnica professionale, nella quale primeggia appunto la professione agricola. A tale riguardo fu un utile provvedimento quello che introdusse tre membri del Consiglio d’agricoltura nel Consiglio superiore dell’istruzione tecnica.
Per quanto abbiamo detto, crediamo eziandio essere eccellente idea quella manifestata dal ministro Castagnola di pubblicare una relazione di quanto fecero l’amministrazione ed i comizii nell’interesse dell’agricoltura. Sarà questa un’occasione di più per mettere in evidenza l’importanza d’una istituzione e la necessità di sorreggerla e di renderla efficace; sarà una soddisfazione data al paese ed ai comizii più attivi, e sarà un’occasione di più per provare quanto siano opportuni i provvedimenti iniziati e promossi dall’attuale ministero.
E noi crediamo che il Consiglio d’agricoltura potrà accelerare l’attuazione dei Consorzi, e dare un buon indirizzo agli interessi agrarii del paese, eziandio col suggerire un buon uso di quei sussidi che la nazione concede fin d’ora con parca mano all’incremento del suo più vitale interesse.