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che non i tre chilogrammi fatti digerire a 20°. E queste ceneri dovrebbero appunto rappresentare le terre e gli alcali che concorrono alla formazione dell’amido e dello zucchero. — Inoltre, i terreni de’ climi caldi sono ordinariamente i più sprovvisti di humus, mentre i frutti più dolci li abbiamo da terreni aridi calcari, vulcanici; ed i nostri terreni, anche più ricchi di terriccio, non ci darebbero mai nè l’amido nè lo zucchero de’ climi caldi, quantunque nelle altre circostanze si possano considerare identici. È vero che, a parità di clima, i terreni ricchi di terriccio possono fornire, per esempio, un prodotto di pomi di terra e di melgone (prodotti ricchi d’amido) maggiore che non un terreno sprovvisto d’humus; ma ciò è dovuto anche a tant’altre condizioni secondarie: del resto una terra argillosa ma soffice, o come si dice grassa, darà un prodotto anche migliore che non il terreno ricco d’humus. Inoltre noi possiamo aumentare o favorire la produzione dell’amido o de’ sughi dolci somministrando al terreno materiali inorganici alcalini (ceneri), meglio che coll’aggiungervi ed aumentarvi il terriccio.
Risler insomma, riguardo all’humus, cadde nelle stesse esagerazioni nelle quali caddero quelli che nulla di buono potevano immaginare senza l’azoto. O, per lo meno, coll’acido umico e colle proprietà attribuitegli, volle pur trovare un mezzo di poter far entrare allo stato di soluzione i materiali inorganici nell’organismo delle piante.
§ 20. — Fatti comprovanti la facoltà assorbente del terreno.
Prima di andare più oltre, osserviamo se in natura ci si presentino dei fatti, i quali ci confermino nelle opinioni finora emmesse intorno alla facoltà assorbente del