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§ 19. — Ancora l’acido umico del Risler

Ora torniamo alla Memoria del Risler. Egli, col provare la solubilità dell’acido umico e delle combinazioni di questo colle basi alcaline, vuol dedurne la conseguenza che, quanta maggior copia di sali solubili si formerà nel terreno, in altrettanta maggior quantità questi potranno passare nell’organismo vegetale; e ritiene che gli estratti acquosi delle terre fornirebbero agli agricoltori una norma più sicura per giudicare della fertilità del suolo che non le analisi chimiche. Per ciò si appoggia ad un’espressione del Gasparin, il quale dice esser necessario esaminare le terre coltivabili in vista dello scopo cui devono adempire, quello cioè di nutrire le piante pel mezzo di materiali che l’acqua può disciogliere.

Ma i 3 grammi circa di materia estratta da 3 chilogrammi di terra cui fu aggiunta una tanta quantità d’acqua sono ben poca cosa, avuto anche riguardo alla temperatura cui mantenne la terra imbevuta; ed il residuo di silice e di carbonato di calce indicano essere stata una terra sciolta silicea, quantunque fornita d’humus. — Inoltre, la stessa terra, trattata a freddo, lasciava passare un liquido incoloro; e quando fece passare estratti coloratissimi di terriccio per l’argilla, per la creta e pel nero animale, la soluzione usciva totalmente incolora dal nero animale, e quasi incolora dall’argilla o dalla creta. E questo, dice Risler istesso, prova che l’humus solubile è assorbito dalle materie fine o molto porose, il che impedisce nella pratica l’esaurimento troppo rapido del terreno coltivabile.

Per conseguenza, se i residui od estratti delle terre